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Roma-Napoli: Spalletti ritrova il tabù Mourinho

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&lt;p&gt;Fu proprio in una domenica di ottobre che &lt;strong&gt;Giordano&lt;/strong&gt; pescò &lt;strong&gt;Maradona&lt;/strong&gt; con un assist da maestri e l’argentino, dopo aver stoppato con l’esterno sinistro, batté il portiere della Roma con un taglio imparabile. E in quella domenica di 36 anni fa la Serie A capì che il Napoli avrebbe potuto compiere l’impresa che i suoi tifosi aspettavano da sessant’anni. Era la Roma di &lt;strong&gt;Eriksson,&lt;/strong&gt; &lt;strong&gt;Giannini, Nela, Boniek, Pruzzo e Conti&lt;/strong&gt;. Una squadra molto forte. Batterla a destinazione per i partenopei significò una prova di forza che alla fine della stagione non smentì quelle premesse.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;La gara dell’Olimpico non porta con sé soltanto un carico storico di lunga data, una rivalità che un tempo fu un’amicizia e la storia di due tra i pochissimi club in grado di essere riuscito a contrastare lo strapotere calcistico del nord. La partita tra giallorossi e azzurri cade in uno dei momenti più importanti della stagione, perché si tratta di un’occasione molto delicata per entrambe. La &lt;strong&gt;Roma&lt;/strong&gt; potrebbe riavvicinarsi alla vetta in maniera sensibile e il &lt;strong&gt;Napoli&lt;/strong&gt; avrebbe l’opportunità di fare tanto rumore. Dopo la Lazio e il Milan, &lt;strong&gt;Kvara&lt;/strong&gt; e compagni si trovano in un nuovo scontro diretto. Stavolta, da solitari al comando. La Roma, invece, con Juve, Atalanta e Inter ha dato di sé tre facce diverse. Combattiva e di carattere a Torino, deludente coi bergamaschi e cinica coi nerazzurri.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;strong&gt;Mourinho&lt;/strong&gt; avrà di certo studiato con attenzione il Napoli. I suoi riceveranno istruzioni precise su come bloccare il gioco azzurro e sfruttare i momenti giusti per cercare di colpire. &lt;strong&gt;Zaniolo&lt;/strong&gt; dovrebbe agire da raccordo per le azioni di ripartenza, mentre &lt;strong&gt;Abraham&lt;/strong&gt; sarà il punto di riferimento della manovra offensiva. &lt;strong&gt;Smalling, Ibanez e Mancini&lt;/strong&gt; dovrebbero formare la linea difensiva con &lt;strong&gt;Karsdorp&lt;/strong&gt; e &lt;strong&gt;Zalewski &lt;/strong&gt;a contendersi un posto per contribuire alla fase di copertura. La Roma per contrastare le catene esterne del Napoli utilizzerà i fluidificanti in costanti raddoppi, coi mediani ad abbassarsi sulla propria trequarti. Una compattezza già vista l’anno scorso nello 0-0 dell’Olimpico.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Spalletti nella sua carriera non ha mai battuto Mourinho. Ecco che la partita di Roma accende un’altra spia nei pensieri dell’allenatore di un Napoli che si presenterà con più di un ballottaggio di formazione. Olivera potrebbe essere favorito sulla fascia sinistra, mentre &lt;strong&gt;Ndombele&lt;/strong&gt; prenderà il posto di &lt;strong&gt;Anguissa&lt;/strong&gt; che, visti i numerosi impegni ravvicinati, il Napoli non preferisce rischiare forzando i tempi di impiego in campo. In attacco &lt;strong&gt;Osimhen&lt;/strong&gt; e &lt;strong&gt;Raspadori &lt;/strong&gt;costituiscono la staffetta potenziale, con &lt;strong&gt;Simeone&lt;/strong&gt; pronto all’uso. In difesa l’ex &lt;strong&gt;Juan Jesus&lt;/strong&gt; quasi certamente affiancherà &lt;strong&gt;Kim&lt;/strong&gt;, mentre &lt;strong&gt;Politano&lt;/strong&gt; e &lt;strong&gt;Lozano&lt;/strong&gt; sono il dubbio della fascia destra offensiva.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Tatticamente la gara presenta diverse possibilità di lettura e interpretazione. Sia il Napoli che la Roma sono in grado di compattarsi con un baricentro più basso per poi ripartire in velocità. In via ipotetica Mourinho potrebbe scegliere una soluzione strategica votata a marcature preventive e pressing stretto. La riconquista della palla sarebbe una soluzione idonea a innescare le azioni offensive della linea offensiva. È ovvio che i raddoppi dei mediani e l’abbassamento costante anche dei centrocampisti più esterni saranno necessari per assicurare efficacia di marcatura sugli esterni azzurri.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Il Napoli potrebbe muovere rapidamente la palla e, a seconda se a partire dall’inizio saranno Raspadori oppure Osimhen, il gioco offensivo si svilupperà cercando il palleggio rapido o la ricerca della profondità. Anche per gli uomini di Spalletti sarà molto importante non lasciare spazi agli avversari, essendo la Roma dotata di uomini bravi in velocità. La fisicità dei padroni di casa emergerà soprattutto nelle fasi più aggressive. Ipotesi molto probabile già dal primo minuto per evitare di lasciare campo al Napoli. Sarà curioso rivelare se si registreranno duelli individuali o, diversamente, effetti tattici dovuti a impieghi di raddoppi o di particolari movimento di reparto. Entrambi gli allenatori amano le letture in corso delle partite. E, come spesso avviene, coi cinque cambi le variabili non mancheranno.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Anche se con ancora tanta strada da fare, questo “derby del sole” arriva con contenuti di grande significato. Un genere di situazioni in cui l’aspetto mentale fa la differenza. &amp;nbsp;&lt;/p&gt;

L’allenatore toscano non ha mai battuto Mourinho in carriera. La gara dell’Olimpico si presenta come un’occasione importante per entrambe le squadre

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Fu proprio in una domenica di ottobre che Giordano pescò Maradona con un assist da maestri e l’argentino, dopo aver stoppato con l’esterno sinistro, batté il portiere della Roma con un taglio imparabile. E in quella domenica di 36 anni fa la Serie A capì che il Napoli avrebbe potuto compiere l’impresa che i suoi tifosi aspettavano da sessant’anni. Era la Roma di Eriksson, Giannini, Nela, Boniek, Pruzzo e Conti. Una squadra molto forte. Batterla a destinazione per i partenopei significò una prova di forza che alla fine della stagione non smentì quelle premesse.
 
La gara dell’Olimpico non porta con sé soltanto un carico storico di lunga data, una rivalità che un tempo fu un’amicizia e la storia di due tra i pochissimi club in grado di essere riuscito a contrastare lo strapotere calcistico del nord. La partita tra giallorossi e azzurri cade in uno dei momenti più importanti della stagione, perché si tratta di un’occasione molto delicata per entrambe. La Roma potrebbe riavvicinarsi alla vetta in maniera sensibile e il Napoli avrebbe l’opportunità di fare tanto rumore. Dopo la Lazio e il Milan, Kvara e compagni si trovano in un nuovo scontro diretto. Stavolta, da solitari al comando. La Roma, invece, con Juve, Atalanta e Inter ha dato di sé tre facce diverse. Combattiva e di carattere a Torino, deludente coi bergamaschi e cinica coi nerazzurri.&nbsp;
 
Mourinho avrà di certo studiato con attenzione il Napoli. I suoi riceveranno istruzioni precise su come bloccare il gioco azzurro e sfruttare i momenti giusti per cercare di colpire. Zaniolo dovrebbe agire da raccordo per le azioni di ripartenza, mentre Abraham sarà il punto di riferimento della manovra offensiva. Smalling, Ibanez e Mancini dovrebbero formare la linea difensiva con Karsdorp e Zalewski a contendersi un posto per contribuire alla fase di copertura. La Roma per contrastare le catene esterne del Napoli utilizzerà i fluidificanti in costanti raddoppi, coi mediani ad abbassarsi sulla propria trequarti. Una compattezza già vista l’anno scorso nello 0-0 dell’Olimpico.&nbsp;
 
Spalletti nella sua carriera non ha mai battuto Mourinho. Ecco che la partita di Roma accende un’altra spia nei pensieri dell’allenatore di un Napoli che si presenterà con più di un ballottaggio di formazione. Olivera potrebbe essere favorito sulla fascia sinistra, mentre Ndombele prenderà il posto di Anguissa che, visti i numerosi impegni ravvicinati, il Napoli non preferisce rischiare forzando i tempi di impiego in campo. In attacco Osimhen e Raspadori costituiscono la staffetta potenziale, con Simeone pronto all’uso. In difesa l’ex Juan Jesus quasi certamente affiancherà Kim, mentre Politano e Lozano sono il dubbio della fascia destra offensiva.&nbsp;
 
Tatticamente la gara presenta diverse possibilità di lettura e interpretazione. Sia il Napoli che la Roma sono in grado di compattarsi con un baricentro più basso per poi ripartire in velocità. In via ipotetica Mourinho potrebbe scegliere una soluzione strategica votata a marcature preventive e pressing stretto. La riconquista della palla sarebbe una soluzione idonea a innescare le azioni offensive della linea offensiva. È ovvio che i raddoppi dei mediani e l’abbassamento costante anche dei centrocampisti più esterni saranno necessari per assicurare efficacia di marcatura sugli esterni azzurri.&nbsp;
 
Il Napoli potrebbe muovere rapidamente la palla e, a seconda se a partire dall’inizio saranno Raspadori oppure Osimhen, il gioco offensivo si svilupperà cercando il palleggio rapido o la ricerca della profondità. Anche per gli uomini di Spalletti sarà molto importante non lasciare spazi agli avversari, essendo la Roma dotata di uomini bravi in velocità. La fisicità dei padroni di casa emergerà soprattutto nelle fasi più aggressive. Ipotesi molto probabile già dal primo minuto per evitare di lasciare campo al Napoli. Sarà curioso rivelare se si registreranno duelli individuali o, diversamente, effetti tattici dovuti a impieghi di raddoppi o di particolari movimento di reparto. Entrambi gli allenatori amano le letture in corso delle partite. E, come spesso avviene, coi cinque cambi le variabili non mancheranno.
 
Anche se con ancora tanta strada da fare, questo “derby del sole” arriva con contenuti di grande significato. Un genere di situazioni in cui l’aspetto mentale fa la differenza. &nbsp;

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