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&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Francesco Pio Esposito&lt;/strong&gt; ha impiegato appena due presenze per lasciare il segno con la maglia dell’Italia: a 20 anni, il più giovane dei fratelli Esposito ha trovato il suo primo gol in azzurro contro l’&lt;strong&gt;Estonia&lt;/strong&gt;, proseguendo &lt;a href=&#34;https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/la-giovane-italia-il-futuro-e-adesso-755m652&#34; data-new-window=&#34;true&#34; target=&#34;_blank&#34; rel=&#34;noopener noreferrer&#34;&gt;il brillante momento vissuto in Serie A Enilive&lt;/a&gt; con l’Inter. Una rete che lo inserisce nella&lt;strong&gt; top 25 dei marcatori più giovani &lt;/strong&gt;della storia della Nazionale, una graduatoria aperta da Wilfried &lt;strong&gt;Gnonto&lt;/strong&gt; – in gol a 18 anni in Germania-Italia del 14 giugno 2022 – e che vede Moise &lt;strong&gt;Kean&lt;/strong&gt; sul podio, grazie al primo centro in Italia-Finlandia del 23 marzo 2019. In un Paese che da anni cerca un centravanti capace di trascinare la Nazionale maggiore, l’exploit di Esposito ha riacceso un immaginario antico: quello del &lt;strong&gt;bomber azzurro&lt;/strong&gt;. E per capire cosa significhi quel primo gol, basta guardare come sono iniziati i percorsi realizzativi dei grandi marcatori italiani degli ultimi decenni.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;L’Italia di Cesare Maldini è avanti 2-0 contro la &lt;strong&gt;Moldavia&lt;/strong&gt;, a Trieste, il 29 marzo 1997. In campo ci sono Maldini e Zola, già a segno. È una gara di qualificazione al Mondiale di Francia ’98 quando, all’&lt;strong&gt;esordio assoluto&lt;/strong&gt; con la maglia della Nazionale maggiore, &lt;strong&gt;Christian Vieri&lt;/strong&gt; entra e segna subito nella ripresa il gol del definitivo &lt;strong&gt;3-0&lt;/strong&gt;. Quel mancino con cui supera Romanenco non è una rete qualsiasi: è il primo dei 23 che firmerà in 49 presenze e, soprattutto, è il &lt;strong&gt;gol numero 1000&lt;/strong&gt; nella storia della Nazionale italiana. Un battesimo simbolico per chi, insieme a Paolo Rossi e Roberto Baggio, diventerà il miglior marcatore azzurro ai Mondiali con nove reti complessive.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Poco meno di dieci anni prima, nell’aprile del &lt;strong&gt;1989&lt;/strong&gt; al Bentegodi di Verona, &lt;strong&gt;Roberto Baggio&lt;/strong&gt; scriveva il suo primo capitolo in azzurro. Contro l’&lt;strong&gt;Uruguay&lt;/strong&gt;, alla terza presenza e con la maglia numero 7 sulle spalle, il talento di Caldogno sblocca l’incontro con una &lt;strong&gt;punizione magistrale&lt;/strong&gt;, destinata a diventare marchio di fabbrica della sua carriera. Al vantaggio risponderà Aguilera – che di lì a poco approderà al Genoa – e da quel momento Baggio comincerà una storia lunga 55 presenze e 27 reti con l’Italia. La sua ultima firma sarà a Yokohama, in Italia-Austria del Mondiale 2002, preludio al congedo dalla scena internazionale di una delle figure più iconiche del calcio mondiale.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Per &lt;strong&gt;Alessandro Del Piero&lt;/strong&gt;, invece, il gol arriva alla settima presenza. È il novembre &lt;strong&gt;1995&lt;/strong&gt;, l’Italia di Arrigo Sacchi affronta la &lt;strong&gt;Lituania&lt;/strong&gt; a Reggio Emilia nell’ultima gara valida per le qualificazioni a Euro ’96. A 20 anni, appena un anno e mezzo dopo l’esordio in Serie A, l’attaccante della Juventus sblocca il match con il colpo estetico più riconoscibile del suo repertorio: un &lt;strong&gt;tiro a giro&lt;/strong&gt;, deviato, che si insacca alle spalle del portiere baltico. Finirà 4-0, con tripletta di Gianfranco Zola – con il primo gol dell’attaccante sardo servito proprio da Del Piero – che chiuderà quel ciclo europeo. Il fuoriclasse bianconero segnerà altri 26 gol con la Nazionale, fino alla notte che ogni italiano ha impresso nella memoria: la semifinale del Mondiale 2006 contro la Germania, quando chiude i conti nei tempi supplementari con un altro tiro a giro entrato nella storia collettiva del Paese.&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;59c5a472-efdb-438a-a9aa-299a1e133952&#34; data-image-id=&#34;59c5a472-efdb-438a-a9aa-299a1e133952&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/e58788a9-e77e-487a-8e00-f81dfe5b7d12/Sito_HERO_pippo.png&#34; data-asset-id=&#34;59c5a472-efdb-438a-a9aa-299a1e133952&#34; data-image-id=&#34;59c5a472-efdb-438a-a9aa-299a1e133952&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;Chi al gol è sempre stato abituato ma ha impiegato qualche partita in più per sbloccarsi in azzurro è &lt;strong&gt;Pippo&lt;/strong&gt; &lt;strong&gt;Inzaghi&lt;/strong&gt;. L’ottavo gettone con la Nazionale coincide con la sua prima rete: &lt;strong&gt;Italia-Spagna&lt;/strong&gt; a Salerno, novembre &lt;strong&gt;1998&lt;/strong&gt;, stadio Arechi gremito e clima invernale. Inzaghi, 25 anni e già attaccante della Juventus, segna una &lt;strong&gt;doppietta&lt;/strong&gt; da centravanti puro, una rete per tempo contro la Roja di Raúl e Cañizares. Quell’exploit gli vale un posto nella formazione di Dino Zoff per Euro 2000, anche se non scenderà in campo nella finale di Rotterdam contro la Francia. Come da copione, anche il suo ultimo saluto in maglia azzurra avviene con due gol: doppietta alle &lt;strong&gt;Isole Far Oer &lt;/strong&gt;sotto la gestione Donadoni, una chiusura coerente con la natura implacabile del suo istinto.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Non è un centravanti, e nemmeno un nove classico. &lt;strong&gt;Francesco Totti&lt;/strong&gt; è il trequartista, il fantasista capace di entrare a pieno diritto nella classifica marcatori all-time dell’Italia. Il primo gol arriva alla 12ª presenza, in un’amichevole giocata a Reggio Calabria contro il &lt;strong&gt;Portogallo&lt;/strong&gt; nell’aprile del &lt;strong&gt;2000&lt;/strong&gt;. La Nazionale di &lt;strong&gt;Trapattoni&lt;/strong&gt; vince&lt;strong&gt; 2-0&lt;/strong&gt;, e il colpo del capitano romanista è l’inizio di un percorso che lo porterà a &lt;a href=&#34;https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/10-10-celebriamo-il-numero-piu-iconico-755m8en&#34; data-new-window=&#34;true&#34; target=&#34;_blank&#34; rel=&#34;noopener noreferrer&#34;&gt;vestire la maglia numero 10&lt;/a&gt; ai Mondiali del 2002, dopo l’exploit di Euro 2000 – ricordato da tutti per il celebre cucchiaio in semifinale contro l’Olanda. L’ultima rete, quella contro l’Australia nel Mondiale 2006, arriva su rigore al 95’ e spedisce l’Italia ai quarti: un sigillo che resterà inciso nella narrazione epica del trionfo di Berlino.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;L’ultimo dei grandi bomber azzurri, l’erede di Totti nella Roma e in Nazionale, non è anche in questo caso un centravanti, ma neanche un’ala o un centrocampista offensivo, ma bensì un mediano: è &lt;strong&gt;Daniele De Rossi&lt;/strong&gt;, “capitan futuro” giallorosso e colonna dell’Italia per quasi quindici anni. Il feeling con il&lt;strong&gt; gol in azzurro &lt;/strong&gt;nasce subito: alla prima presenza assoluta, al “Renzo Barbera” di Palermo, nella gara di qualificazione ai Mondiali 2006 contro la Norvegia, prima partita del nuovo ciclo guidato da Marcello Lippi, De Rossi impiega appena &lt;strong&gt;quattro minuti &lt;/strong&gt;per segnare il suo primo gol, trovando il pareggio con una deviazione d’esterno da rapace d’area dopo l’immediato vantaggio scandinavo di Carew. Con il numero 8 sulle spalle, inaugura così un percorso che lo porterà a diventare campione del mondo nel 2006 con il 4, e poi, due anni più tardi, a indossare la &lt;strong&gt;prestigiosa numero 10&lt;/strong&gt; di Totti a Euro 2008. L’ultima rete in azzurro arriva nel 2017, in un’amichevole contro l’Uruguay, con la fascia da &lt;strong&gt;capitano&lt;/strong&gt; al braccio.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;(Foto LaPresse + Getty Images)&lt;/p&gt;

Dalla rete di Francesco Pio Esposito contro l’Estonia alle prime firme di Baggio, Del Piero, Vieri, Totti e Inzaghi: così nascono i grandi bomber dell’Italia. Viaggio nei debutti realizzativi dei migliori goleador della Nazionale.

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Francesco Pio Esposito ha impiegato appena due presenze per lasciare il segno con la maglia dell’Italia: a 20 anni, il più giovane dei fratelli Esposito ha trovato il suo primo gol in azzurro contro l’Estonia, proseguendo <a href="https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/la-giovane-italia-il-futuro-e-adesso-755m652" data-new-window="true" target="_blank" rel="noopener noreferrer">il brillante momento vissuto in Serie A Enilive</a> con l’Inter. Una rete che lo inserisce nella top 25 dei marcatori più giovani della storia della Nazionale, una graduatoria aperta da Wilfried Gnonto – in gol a 18 anni in Germania-Italia del 14 giugno 2022 – e che vede Moise Kean sul podio, grazie al primo centro in Italia-Finlandia del 23 marzo 2019. In un Paese che da anni cerca un centravanti capace di trascinare la Nazionale maggiore, l’exploit di Esposito ha riacceso un immaginario antico: quello del bomber azzurro. E per capire cosa significhi quel primo gol, basta guardare come sono iniziati i percorsi realizzativi dei grandi marcatori italiani degli ultimi decenni.L’Italia di Cesare Maldini è avanti 2-0 contro la Moldavia, a Trieste, il 29 marzo 1997. In campo ci sono Maldini e Zola, già a segno. È una gara di qualificazione al Mondiale di Francia ’98 quando, all’esordio assoluto con la maglia della Nazionale maggiore, Christian Vieri entra e segna subito nella ripresa il gol del definitivo 3-0. Quel mancino con cui supera Romanenco non è una rete qualsiasi: è il primo dei 23 che firmerà in 49 presenze e, soprattutto, è il gol numero 1000 nella storia della Nazionale italiana. Un battesimo simbolico per chi, insieme a Paolo Rossi e Roberto Baggio, diventerà il miglior marcatore azzurro ai Mondiali con nove reti complessive.Poco meno di dieci anni prima, nell’aprile del 1989 al Bentegodi di Verona, Roberto Baggio scriveva il suo primo capitolo in azzurro. Contro l’Uruguay, alla terza presenza e con la maglia numero 7 sulle spalle, il talento di Caldogno sblocca l’incontro con una punizione magistrale, destinata a diventare marchio di fabbrica della sua carriera. Al vantaggio risponderà Aguilera – che di lì a poco approderà al Genoa – e da quel momento Baggio comincerà una storia lunga 55 presenze e 27 reti con l’Italia. La sua ultima firma sarà a Yokohama, in Italia-Austria del Mondiale 2002, preludio al congedo dalla scena internazionale di una delle figure più iconiche del calcio mondiale.Per Alessandro Del Piero, invece, il gol arriva alla settima presenza. È il novembre 1995, l’Italia di Arrigo Sacchi affronta la Lituania a Reggio Emilia nell’ultima gara valida per le qualificazioni a Euro ’96. A 20 anni, appena un anno e mezzo dopo l’esordio in Serie A, l’attaccante della Juventus sblocca il match con il colpo estetico più riconoscibile del suo repertorio: un tiro a giro, deviato, che si insacca alle spalle del portiere baltico. Finirà 4-0, con tripletta di Gianfranco Zola – con il primo gol dell’attaccante sardo servito proprio da Del Piero – che chiuderà quel ciclo europeo. Il fuoriclasse bianconero segnerà altri 26 gol con la Nazionale, fino alla notte che ogni italiano ha impresso nella memoria: la semifinale del Mondiale 2006 contro la Germania, quando chiude i conti nei tempi supplementari con un altro tiro a giro entrato nella storia collettiva del Paese.<figure data-asset-id="59c5a472-efdb-438a-a9aa-299a1e133952" data-image-id="59c5a472-efdb-438a-a9aa-299a1e133952"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/e58788a9-e77e-487a-8e00-f81dfe5b7d12/Sito_HERO_pippo.png" data-asset-id="59c5a472-efdb-438a-a9aa-299a1e133952" data-image-id="59c5a472-efdb-438a-a9aa-299a1e133952" alt=""></figure>Chi al gol è sempre stato abituato ma ha impiegato qualche partita in più per sbloccarsi in azzurro è Pippo Inzaghi. L’ottavo gettone con la Nazionale coincide con la sua prima rete: Italia-Spagna a Salerno, novembre 1998, stadio Arechi gremito e clima invernale. Inzaghi, 25 anni e già attaccante della Juventus, segna una doppietta da centravanti puro, una rete per tempo contro la Roja di Raúl e Cañizares. Quell’exploit gli vale un posto nella formazione di Dino Zoff per Euro 2000, anche se non scenderà in campo nella finale di Rotterdam contro la Francia. Come da copione, anche il suo ultimo saluto in maglia azzurra avviene con due gol: doppietta alle Isole Far Oer sotto la gestione Donadoni, una chiusura coerente con la natura implacabile del suo istinto.Non è un centravanti, e nemmeno un nove classico. Francesco Totti è il trequartista, il fantasista capace di entrare a pieno diritto nella classifica marcatori all-time dell’Italia. Il primo gol arriva alla 12ª presenza, in un’amichevole giocata a Reggio Calabria contro il Portogallo nell’aprile del 2000. La Nazionale di Trapattoni vince 2-0, e il colpo del capitano romanista è l’inizio di un percorso che lo porterà a <a href="https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/10-10-celebriamo-il-numero-piu-iconico-755m8en" data-new-window="true" target="_blank" rel="noopener noreferrer">vestire la maglia numero 10</a> ai Mondiali del 2002, dopo l’exploit di Euro 2000 – ricordato da tutti per il celebre cucchiaio in semifinale contro l’Olanda. L’ultima rete, quella contro l’Australia nel Mondiale 2006, arriva su rigore al 95’ e spedisce l’Italia ai quarti: un sigillo che resterà inciso nella narrazione epica del trionfo di Berlino.L’ultimo dei grandi bomber azzurri, l’erede di Totti nella Roma e in Nazionale, non è anche in questo caso un centravanti, ma neanche un’ala o un centrocampista offensivo, ma bensì un mediano: è Daniele De Rossi, “capitan futuro” giallorosso e colonna dell’Italia per quasi quindici anni. Il feeling con il gol in azzurro nasce subito: alla prima presenza assoluta, al “Renzo Barbera” di Palermo, nella gara di qualificazione ai Mondiali 2006 contro la Norvegia, prima partita del nuovo ciclo guidato da Marcello Lippi, De Rossi impiega appena quattro minuti per segnare il suo primo gol, trovando il pareggio con una deviazione d’esterno da rapace d’area dopo l’immediato vantaggio scandinavo di Carew. Con il numero 8 sulle spalle, inaugura così un percorso che lo porterà a diventare campione del mondo nel 2006 con il 4, e poi, due anni più tardi, a indossare la prestigiosa numero 10 di Totti a Euro 2008. L’ultima rete in azzurro arriva nel 2017, in un’amichevole contro l’Uruguay, con la fascia da capitano al braccio.(Foto LaPresse + Getty Images)

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Dalla rete di Francesco Pio Esposito contro l’Estonia alle prime firme di Baggio, Del Piero, Vieri, Totti e Inzaghi: così nascono i grandi bomber dell’Italia. Viaggio nei debutti realizzativi dei migliori goleador della Nazionale.

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