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TORINO E ATALANTA, DUE STRADE PARALLELE 

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Giudice Sportivo, Serie A Enilive 2025/2026 - 11ª Giornata

Aggiornamento Numerazioni Maglie Serie A Enilive 2025/2026

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&lt;p&gt;Torino e Atalanta arrivano allo scontro diretto della quarta giornata con percorsi che si somigliano. Entrambe hanno cambiato guida tecnica e sono alla ricerca di un’identità precisa, pur mostrando già segnali incoraggianti. Le basi del cammino sono le stesse: lavoro, compattezza e spirito di squadra. Solo così i nuovi allenatori potranno trasmettere i propri concetti e accompagnare i club verso l’obiettivo che accomuna entrambe: l’Europa.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Il Torino di Baroni tra esperimenti e nuove certezze&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;9ef9f237-f05f-4c57-99cb-b1e4614ee99c&#34; data-image-id=&#34;9ef9f237-f05f-4c57-99cb-b1e4614ee99c&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/933c10d8-b5f8-4371-95b1-31068ea033e4/Sito_HERO_baroni.jpg&#34; data-asset-id=&#34;9ef9f237-f05f-4c57-99cb-b1e4614ee99c&#34; data-image-id=&#34;9ef9f237-f05f-4c57-99cb-b1e4614ee99c&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;La panchina granata è passata da Vanoli a &lt;strong&gt;Marco Baroni&lt;/strong&gt;, reduce da un’esperienza intensa alla Lazio, iniziata con la vittoria della “Fase campionato” di Europa League e un girone d’andata di alto livello, ma chiusa in calo. Baroni ha già mostrato il suo &lt;strong&gt;pragmatismo&lt;/strong&gt;: in appena quattro partite ha cambiato &lt;strong&gt;modulo&lt;/strong&gt; tre volte, passando dal 4-2-3-1 sperimentato in Coppa Italia Frecciarossa al centrocampo a tre, fino all’ultima versione con la &lt;strong&gt;difesa a tre&lt;/strong&gt;. Proprio quest’assetto ha dato i primi frutti, valorizzando gli esterni Biraghi e Lazaro, più liberi di spingere grazie a una maggiore copertura alle spalle.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;La nuova Atalanta di Jurić nel solco di Gasperini&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;de822f05-8892-4f69-9c42-278f56a5d0cf&#34; data-image-id=&#34;de822f05-8892-4f69-9c42-278f56a5d0cf&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/00c0f767-6038-4eff-8c9d-ef65e3187b29/Sito_Img-HERO-JURIC.jpg&#34; data-asset-id=&#34;de822f05-8892-4f69-9c42-278f56a5d0cf&#34; data-image-id=&#34;de822f05-8892-4f69-9c42-278f56a5d0cf&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;A Bergamo si è chiusa un’era: quella di Gasperini, che ha segnato in modo indelebile la storia del club. La società ha scelto la continuità tecnica puntando su &lt;strong&gt;Ivan Jurić&lt;/strong&gt;, fedele interprete dell’“ortodossia gasperiniana” e deciso a mantenere il &lt;strong&gt;3-4-2-1&lt;/strong&gt; (o 3-4-3) che da anni contraddistingue la Dea. Le prime partite hanno evidenziato una costante: l’Atalanta cresce nella &lt;strong&gt;ripresa&lt;/strong&gt;, cambiando volto e ritmo dopo l’intervallo. La squadra è andata sempre a segno, ma ha anche incassato gol in tutte e tre le uscite, segno di un’identità ancora in fase di assestamento.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;L’integrazione dei nuovi arrivi&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Molto dipenderà dalla velocità con cui i nuovi innesti sapranno calarsi nei rispettivi progetti tecnici. A Torino, Franco &lt;strong&gt;Israel&lt;/strong&gt; ha reagito con maturità al debutto da incubo a San Siro, rispondendo con prestazioni solide contro Fiorentina e Roma. &lt;a href=&#34;https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/toro-simeone-matrimonio-perfetto-750ikmf&#34; data-new-window=&#34;true&#34; target=&#34;_blank&#34; rel=&#34;noopener noreferrer&#34;&gt;Giovanni &lt;strong&gt;Simeone&lt;/strong&gt; si è subito calato nella realtà granata&lt;/a&gt;, ritrovando il gol dopo oltre un anno e confermando la sua vocazione da uomo squadra. &lt;strong&gt;Ngonge&lt;/strong&gt;, rilanciato dal suo vecchio maestro Baroni, è alla ricerca della migliore collocazione in campo ma ha già inciso con l’assist per il Cholito all’Olimpico, mentre &lt;strong&gt;İlkhan&lt;/strong&gt; e &lt;strong&gt;Asllani&lt;/strong&gt; sono chiamati a dare sostanza al centrocampo, accanto a Casadei. Da &lt;strong&gt;Ismajli&lt;/strong&gt;, invece, ci si aspetta il salto di qualità per blindare la retroguardia.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;A Bergamo l’impianto resta quello delle ultime stagioni, ma i nuovi si stanno già ritagliando spazio. &lt;strong&gt;Zalewski&lt;/strong&gt;, che Jurić&amp;nbsp;conosce dai tempi della Roma, ha conquistato la fascia sinistra mostrando intesa immediata con i compagni di catena. &lt;strong&gt;Krstović&lt;/strong&gt;, in campo dal primo minuto solamente con il Lecce dopo due ingressi dalla panchina, ha sorpreso con &lt;strong&gt;3 assist&lt;/strong&gt; già all’attivo, trasformandosi in uomo chiave per la manovra. &lt;strong&gt;Sulemana&lt;/strong&gt; e &lt;strong&gt;Musah&lt;/strong&gt; sono le due scommesse di prospettiva per alzare ulteriormente il livello. Ma i veri “nuovi acquisti” potrebbero essere interni: &lt;strong&gt;Scalvini&lt;/strong&gt;, ritrovata la condizione, aggiunge solidità alla difesa, mentre da &lt;strong&gt;Scamacca&lt;/strong&gt;, finalmente libero dagli infortuni, passano gran parte delle ambizioni oﬀensive della Dea.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;(Foto LaPresse)&lt;/p&gt;

Jurić ritrova la sua vecchia squadra, Baroni cerca la prima vittoria interna: i granata cambiano pelle, la Dea mantiene l’eredità di Gasperini. Due progetti tecnici in costruzione, tra nuovi innesti e ambizioni europee.

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Torino e Atalanta arrivano allo scontro diretto della quarta giornata con percorsi che si somigliano. Entrambe hanno cambiato guida tecnica e sono alla ricerca di un’identità precisa, pur mostrando già segnali incoraggianti. Le basi del cammino sono le stesse: lavoro, compattezza e spirito di squadra. Solo così i nuovi allenatori potranno trasmettere i propri concetti e accompagnare i club verso l’obiettivo che accomuna entrambe: l’Europa.Il Torino di Baroni tra esperimenti e nuove certezze<figure data-asset-id="9ef9f237-f05f-4c57-99cb-b1e4614ee99c" data-image-id="9ef9f237-f05f-4c57-99cb-b1e4614ee99c"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/933c10d8-b5f8-4371-95b1-31068ea033e4/Sito_HERO_baroni.jpg" data-asset-id="9ef9f237-f05f-4c57-99cb-b1e4614ee99c" data-image-id="9ef9f237-f05f-4c57-99cb-b1e4614ee99c" alt=""></figure>La panchina granata è passata da Vanoli a Marco Baroni, reduce da un’esperienza intensa alla Lazio, iniziata con la vittoria della “Fase campionato” di Europa League e un girone d’andata di alto livello, ma chiusa in calo. Baroni ha già mostrato il suo pragmatismo: in appena quattro partite ha cambiato modulo tre volte, passando dal 4-2-3-1 sperimentato in Coppa Italia Frecciarossa al centrocampo a tre, fino all’ultima versione con la difesa a tre. Proprio quest’assetto ha dato i primi frutti, valorizzando gli esterni Biraghi e Lazaro, più liberi di spingere grazie a una maggiore copertura alle spalle.La nuova Atalanta di Jurić nel solco di Gasperini<figure data-asset-id="de822f05-8892-4f69-9c42-278f56a5d0cf" data-image-id="de822f05-8892-4f69-9c42-278f56a5d0cf"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/00c0f767-6038-4eff-8c9d-ef65e3187b29/Sito_Img-HERO-JURIC.jpg" data-asset-id="de822f05-8892-4f69-9c42-278f56a5d0cf" data-image-id="de822f05-8892-4f69-9c42-278f56a5d0cf" alt=""></figure>A Bergamo si è chiusa un’era: quella di Gasperini, che ha segnato in modo indelebile la storia del club. La società ha scelto la continuità tecnica puntando su Ivan Jurić, fedele interprete dell’“ortodossia gasperiniana” e deciso a mantenere il 3-4-2-1 (o 3-4-3) che da anni contraddistingue la Dea. Le prime partite hanno evidenziato una costante: l’Atalanta cresce nella ripresa, cambiando volto e ritmo dopo l’intervallo. La squadra è andata sempre a segno, ma ha anche incassato gol in tutte e tre le uscite, segno di un’identità ancora in fase di assestamento.L’integrazione dei nuovi arriviMolto dipenderà dalla velocità con cui i nuovi innesti sapranno calarsi nei rispettivi progetti tecnici. A Torino, Franco Israel ha reagito con maturità al debutto da incubo a San Siro, rispondendo con prestazioni solide contro Fiorentina e Roma. <a href="https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/toro-simeone-matrimonio-perfetto-750ikmf" data-new-window="true" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Giovanni Simeone si è subito calato nella realtà granata</a>, ritrovando il gol dopo oltre un anno e confermando la sua vocazione da uomo squadra. Ngonge, rilanciato dal suo vecchio maestro Baroni, è alla ricerca della migliore collocazione in campo ma ha già inciso con l’assist per il Cholito all’Olimpico, mentre İlkhan e Asllani sono chiamati a dare sostanza al centrocampo, accanto a Casadei. Da Ismajli, invece, ci si aspetta il salto di qualità per blindare la retroguardia.A Bergamo l’impianto resta quello delle ultime stagioni, ma i nuovi si stanno già ritagliando spazio. Zalewski, che Jurić&nbsp;conosce dai tempi della Roma, ha conquistato la fascia sinistra mostrando intesa immediata con i compagni di catena. Krstović, in campo dal primo minuto solamente con il Lecce dopo due ingressi dalla panchina, ha sorpreso con 3 assist già all’attivo, trasformandosi in uomo chiave per la manovra. Sulemana e Musah sono le due scommesse di prospettiva per alzare ulteriormente il livello. Ma i veri “nuovi acquisti” potrebbero essere interni: Scalvini, ritrovata la condizione, aggiunge solidità alla difesa, mentre da Scamacca, finalmente libero dagli infortuni, passano gran parte delle ambizioni oﬀensive della Dea.(Foto LaPresse)

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