COMO A BERGAMO PER IL RUOLO DI OUTSIDER
Serie A Enilive

COMO A BERGAMO PER IL RUOLO DI OUTSIDER

I biancoblù di Fabregas sfidano l’Atalanta alla New Balance Arena per il sorpasso in classifica: due ambiziosi modelli di crescita a confronto, tra pragmatismo bergamasco ed estetica lariana.

Atalanta e Como si affrontano nella sesta giornata di Serie A Enilive in un confronto che racconta due parabole diverse, ma parallele. Da un lato la squadra che ha rivoluzionato il calcio italiano nell’ultimo decennio, dall’altro un club in rapida ascesa, con idee chiare e grandi aspettative. Solo un punto separa le due formazioni in classifica, entrambe determinate a restare agganciate al treno delle migliori.

d4685181-f8f2-4e44-a0e5-6c651ff5d135

Un anno fa, proprio in casa dei bergamaschi, il Como firmò un’impresa memorabile, ribaltando l’Atalanta nei primi 13 minuti della ripresa: un precedente che aggiunge pepe a una sfida carica di significati. In questa stagione, i lariani sono a caccia di conferme dopo una prima stagione di rodaggio, mentre l’Atalanta cerca continuità tecnica con Jurić in seguito all’addio di Gasperini, un compito che il tecnico croato sembra aver già interpretato con successo.

Il modello bergamasco

Le fondamenta del “miracolo Atalanta” vengono gettate con l’ingresso della famiglia Percassi alla guida del club: prima Antonio, presidente dal 2010, poi il figlio Luca come Amministratore Delegato. La loro visione si basa su parole chiave precise: investire sul già fertile settore giovanile - oggi potenziato con la creazione dell’Under 23 -, scegliere figure dirigenziali capaci di lavorare in totale sinergia con la proprietà - come i DS Giovanni Sartori a Tony D’Amico - e costruire strategie di mercato lungimiranti. L’intuizione decisiva, però, è affidare la panchina a Gian Piero Gasperini, tecnico reduce da un triennio brillante al Genoa, dandogli fiducia, tempo e mezzi per lavorare al meglio.
Il risultato fu una rivoluzione calcistica. Già nella stagione 2016/17, dopo un avvio difficile con quattro sconfitte nelle prime cinque, la Dea cambia pelle: giovani italiani in ascesa come Spinazzola, Caldara e Gagliardini, talenti stranieri da lanciare come Kessié e Freuler, e la stella assoluta del Papu Gómez. Il mix esplode, trascinando l’Atalanta a un sorprendente quarto posto e all’Europa League. È l’alba di un ciclo destinato a segnare un’epoca lunga nove stagioni: difesa a tre, marcature a uomo, pressing a tutto campo e valorizzazione degli esterni, il marchio di fabbrica di Gasperini. Una filosofia che porta la Dea nell’élite europea per quasi un decennio e che trova la consacrazione con il trionfo in Europa League nel 2024.

31263384-33fc-469b-9668-f4f73d326690

Il sogno comasco

8ec760ba-291d-49b3-85e2-5a3ab3d3df74

Il percorso del Como è completamente diverso, quasi opposto. Se a Bergamo l’aria di Serie A è sempre stata di casa, sulle rive del Lario era ormai diventata un ricordo sbiadito tra racconti di vecchie glorie e il peso di due fallimenti societari in quindici anni. L’acquisto del club nel 2019 da parte di SENT Entertainment, con l’imprenditore indonesiano Mirwan Suwarso in cabina di regia, rappresenta il vero punto di svolta. Dopo una rapida risalita in Serie B, la scelta di puntare su Cesc Fàbregas come allenatore dà subito una direzione chiara al progetto: un tecnico giovane, affamato, cresciuto con i principi di Wenger e Guardiola, capace di trasmettere al Como un’idea di calcio moderna e offensiva.
Come Gasperini a Bergamo, anche Fàbregas costruisce un gruppo su misura, pur distinguendosi per le caratteristiche dei profili ricercati: difensori abili nell’impostazione, centrocampisti votati al palleggio e attaccanti capaci di dialogare. Per Cesc, l’aderenza al nuovo credo tattico e il raggiungimento dei risultati sportivi viaggiano di pari passo su due binari paralleli, con pochissime eccezioni ammesse. Due soli “figli del lago”, Cutrone e il capitano Gabrielloni, restano in rosa per mantenere un legame con la tradizione. L’esordio in Serie A arriva con investimenti mirati: da un lato nomi di richiamo internazionale come Reina, Belotti e Sergi Roberto, dall’altro giovani di talento da far esplodere, tra cui Perrone, Alex Valle e soprattutto Nico Paz, vero crack e leader tecnico dei lariani. A gennaio arrivano altri rinforzi preziosi come Caqueret e Diao, che consolidano il progetto e permettono al Como di conquistare una salvezza tranquilla e un brillante decimo posto.
Fàbregas non vuole solo vincere, ma anche convincere: il suo Como è una squadra che cerca di conquistare con un calcio elegante, fatto di possesso, ritmo e circolazione della sfera in salsa catalana. Uno stile che vuole incantare e catturare l’attenzione per portare il club lariano al centro del palcoscenico calcistico europeo. Atalanta e Como, due club che crescono con ambizioni sempre maggiori, due facce della Lombardia calcistica. Li uniscono visione e investimenti mirati, li separano una rivalità cittadina antica e due stili diversi: da un lato la concretezza e l’efficienza bergamasca, dall’altro il fascino e l’estetica del progetto firmato Fàbregas. Due percorsi diversi che oggi si incrociano, con un obiettivo comune: restare nell’élite del calcio italiano. (Foto Getty Images + LaPresse)