DE ROSSI RIPARTE DAL GENOA, VANOLI GUIDA LA VIOLA
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DE ROSSI RIPARTE DAL GENOA, VANOLI GUIDA LA VIOLA

Due nuove guide tecniche e un match dal sapore delicato: a Marassi si affrontano due squadre in cerca di riscatto, con Vanoli e De Rossi pronti a lasciare il segno al debutto.

Il Marassi si prepara a un incrocio inedito e ad alta tensione. Genoa e Fiorentina si ritrovano una di fronte all’altra con due volti nuovi in panchina: Paolo Vanoli e Daniele De Rossi, entrambi all’esordio ufficiale sulle rispettive panchine di Serie A. Le due squadre arrivano all’appuntamento in acque agitate: la Viola è l’ultima della classe - non le era mai successo nel dopoguerra dopo dieci giornate - mentre il Grifone, rinvigorito dal successo esterno sul Sassuolo, resta comunque invischiato nella zona calda della classifica.
Un quadro che riporta alla memoria lo “spareggio salvezza” dell’ultima giornata 2018/19, terminato 0-0 al Franchi e decisivo per garantire la permanenza di entrambe in massima serie. Stavolta, però, il tema principale è la sfida tra due allenatori nuovi di zecca: De Rossi, squalificato, seguirà la gara dalla tribuna dopo aver diretto la squadra in settimana, lasciando la panchina al suo vice Guillermo Giacomazzi.

Vanoli, ritorno a Firenze e nuovo inizio in Serie A

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Paolo Vanoli ritrova la Fiorentina, dove da calciatore ha vissuto due stagioni intense, contribuendo in maniera decisiva alla conquista della Coppa Italia con una rete nella finale d’andata contro il Parma - l’ultimo trofeo messo in bacheca dal club gigliato.
Da tecnico, dopo l’esperienza allo Spartak Mosca coronata dalla conquista della Coppa di Russia, Vanoli è rientrato in Italia per guidare il Venezia in cadetteria, riportandolo in Serie A nel 2024 grazie a una brillante cavalcata playoff culminata nella finale con la Cremonese.
Con una media vittorie superiore al 55% nella sua seconda stagione in laguna, il tecnico lombardo si è guadagnato la chiamata del Torino in massima serie, dove ha condotto i granata a una salvezza serena, chiudendo all’11° posto con 10 vittorie e 14 pareggi. Ora l’approdo alla Viola segna una nuova tappa da allenatore di Serie A su una panchina storica, in un contesto che promette emozioni e pressione in egual misura.

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Un piccolo incrocio del destino lega già Vanoli a De Rossi: i due si sono affrontati una sola volta da allenatori, in Serie B, con il Venezia che superò la Spal di DDR per 2-1 alla 24ª giornata. Da calciatori, invece, si erano sfiorati vent’anni fa, nel 2003, quando il giovane centrocampista della Roma assistette dalla panchina alla vittoria per 3-1 dei giallorossi sul Bologna, in cui Vanoli giocò tutti i 90 minuti con la maglia rossoblù. L’esordio in Serie A per il giovane Daniele era arrivato proprio la settimana precedente, nei minuti di recupero di una trasferta a Como.

De Rossi, tra passato giallorosso e un destino Xeneize

Daniele De Rossi approda al Genoa con il fuoco e la determinazione di chi vive il calcio come missione personale. Da calciatore, la sua storia è profondamente intrecciata alla Roma, dove ha militato per 18 stagioni diventando una bandiera assoluta del club. Dalle giovanili alla fascia di capitano, De Rossi è stato l’erede naturale di Totti nella trasmissione della “romanità” in campo, incarnando lo spirito della squadra e della città. L’ultimo atto della sua carriera da giocatore lo ha portato in Argentina, al Boca Juniors, alla ricerca di esperienze autentiche e di emozioni forti. Con la maglia degli Xeneizes, DDR ha vissuto una parentesi breve ma intensa, immerso nella passione travolgente della Bombonera.

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Un’esperienza che oggi acquista un valore quasi simbolico: il Boca, fondato nel 1905 da immigrati genovesi, è legato a doppio filo con la storia del Grifone. Una connessione che il Genoa ha voluto celebrare nel 120º anniversario del club argentino con una speciale maglia dedicata agli Xeneizes. Dalle vie della Boca ai carruggi della “Superba”, corre lo stesso spirito popolare e viscerale che unisce due mondi lontani ma affini, figli del mare e della passione. In questo intreccio di destini si inserisce anche la storia di De Rossi, partito da Ostia e approdato a Genova: due città di mare accomunate dal filo invisibile dell’appartenenza e dall’amore incondizionato per il calcio. Come allenatore, De Rossi ha già dimostrato di saper lasciare il segno ai massimi livelli. Subentrato a José Mourinho nel gennaio 2024, ha condotto la Roma al sesto posto in Serie A e fino alla semifinale di Europa League. Alla sua prima esperienza in una panchina di massima serie, ha collezionato 10 vittorie e 4 pareggi in 18 gare di campionato, un rendimento che gli è valso la conferma per la stagione successiva. L’avvio complicato del 2024/25 - tre pareggi e una sconfitta nelle prime quattro giornate - ha interrotto prematuramente la sua avventura giallorossa, ma con una media punti di 1.70, la stessa dello “Special One”, De Rossi resta tra i tecnici più efficaci della storia recente romanista.

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Ora, la chiamata del Genoa offre a De Rossi la possibilità di ripartire da una piazza passionale e sincera, dove il calcio è ancora sentimento popolare. Genoa-Fiorentina non è solo una sfida salvezza, ma l’inizio di due nuove storie tecniche. Due percorsi diversi, un obiettivo comune: restituire orgoglio e identità a due club simbolo della grande tradizione del calcio italiano. (Foto LaPresse + Getty Images)