Il Sassuolo comincia a far paura
Ottavo posto in classifica, 5 vittorie in undici partite, tante quante la Juventus, più del Como, che pure lo precede in graduatoria di due lunghezze. Ma soprattutto, già 16 punti, quattro in più dell'altra sorpesa Cremonese, quasi la metà di quelli che potrebbero servire per raggiungere la quota salvezza. Con rimpianti, per il ko casalingo con il Genoa maturato nei minuti di recupero. E' un Sassuolo bello, senza mezze misure (o vince o perde, un solo pareggio finora) con l'attacco, che molte squadre che sognano più in grande possono invidiare, ora rodato al meglio e finalmente, contro l'Atalanta, senza gol subiti. Non solo: a Bergamo i neroverdi non vincevano dal 2014 e mai avevano segnato più di due reti in una singola partita. Statistiche da aggiornare, in positivo, che fotografano quella che probabilmente è stata la miglior versione stagionale della squadra di Fabio Grosso.
Quadrato in difesa, con Candè e Walukiewicz sugli esterni per bloccare sul nascere le folate offensive dei bergamaschi e Idzes, salvataggio monumentale su Lookman nel primo tempo, e Muharemovic in mezzo a non far passare nemmeno un pallone; perfetto a centrocampo, dove ‘rompe’ con la stessa efficacia con cui ricostruisce, letale in attacco, dove Berardi e Pinamonti dettano legge. Insomma, una squadra che magari vorrà dedicarsi in fretta a mettere in ghiaccio la salvezza, obiettivo stagionale inevitabile da neo promossa, ma che potrebbe pensare anche in grande se le cose dovessero continuare ad andare avanti in questa maniera. E poi c'è lui, Domenico Berardi, bandiera e trascinatore: adesso sono 126 i gol in Serie A. Il totem del Sassuolo ha agganciato un mostro sacro come Gonzalo Higuain, professione centravanti, e si è portato a -1 da un altro storico attaccante ovvero Andrij Shevchenko. Con questi numeri e questa spensieratezza Fabio Grosso potrebbe presto alzare l'asticella dell'obiettivo stagionale: le prossime due sfide contro il Pisa e poi a Como ci diranno qualcosa di più. (Foto LaPresse)
