Inter-Como, il ballo dei 10
Serie A Enilive

Inter-Como, il ballo dei 10

Lautaro Martínez e Nico Paz: classe e gol per rompere gli equilibri di San Siro. I nerazzurri cercano il primo posto, i lariani non vogliono porsi limiti. La sfida della 14ª giornata mette a confronto presente e futuro della nazionale argentina.

C’è chi ambisce alla vetta e chi vuole continuare a rimanere sulla via dei giganti. I percorsi e gli obiettivi dicono altro, ma in comune Inter e Como hanno molto. Di sottovalutare l’impegno non se ne parla proprio, lo sa bene Cristian Chivu, pronto all’affermazione in un confronto catalogabile come big match, perché questo Como è ormai grande abbastanza per svestire i panni della Cenerentola di passaggio. La Serie A Enilive sabato alle ore 18 ci regala subito una sfida con la quale entrambi gli allenatori proveranno ad affermare la propria caratura, senza perdere il passo nel groviglio di squadre che abitano i piani alti.

Bilancio delle due squadre negli scontri d’alta classifica

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Il successo di Pisa ha iniettato nuova fiducia nei nerazzurri, bravi ad archiviare in fretta la sconfitta nel derby; ora il focus si direziona al vertice e sul bilancio da sistemare contro le dirette concorrenti. Chivu, in questa prima parte di stagione, è stato capace di affermarsi all’Olimpico in casa della Roma, ma i ko registrati con Juventus, Napoli e Milan sono le note dolenti da cercare di ricalibrare nell’immediato futuro. In casa Como la musica è sempre la stessa: provare a stupire alzando l’asticella degli obiettivi. La formazione di Cesc Fàbregas ha già affrontato diverse big del campionato, perdendo un solo match (alla seconda giornata in casa del Bologna) e dimostrando lo status di invitata speciale al ballo della lotta europea. Tra tutte le prestazioni sopra le righe, la più rilevante è stata forse quella messa in mostra allo stadio Maradona alla 10ª giornata: la partita terminò 0-0, il Napoli spinse parecchio nel finale per portarsi a casa la contesa, ma in linea generale il Como riuscì a dimostrarsi all’altezza del compito, giocandosela a viso aperto, sbagliando anche un rigore nel primo tempo.

Tango argentino

Il talento in campo non mancherà di certo e i numeri lo confermano: Chivu ha l’attacco più prolifico del campionato (28 gol segnati), Fàbregas con la difesa di ferro (solo 7 reti subite, dato migliore insieme alla Roma). Nel lotto dei vari protagonisti pronti a lasciare l’impronta in una notte speciale, spicca il duello albiceleste tra i due leader tecnici delle rispettive squadre: Lautaro Martínez contro Nico Paz. Ormai compagni fissi di nazionale, entrambi con il 10 sulla schiena nei propri club, si prenderanno la scena per rompere i delicati equilibri della sfida. Sono storie che conducono i protagonisti alla stessa destinazione, strade convergenti prese a gas aperto dai due argentini, forti di un’aura speciale e particolarmente influente.

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Lautaro è arrivato all’Inter nel 2018 dopo essersi formato calcisticamente nel Racing Club e avendo già disputato stagioni da protagonista nel campionato argentino. La sua ascesa in maglia nerazzurra lo ha portato in doppia cifra di gol dalla seconda stagione in poi, toccando quota 163 reti con l’Inter grazie all’ultima doppietta in casa del Pisa; i sigilli alla Ceitar Arena gli hanno permesso di raggiungere due super obiettivi: l’attaccante di Bahia Blanca è diventato l’unico giocatore ad aver segnato a 29 squadre diverse in Italia; inoltre è riuscito a staccare Sandro Mazzola (161 gol) piazzandosi in solitaria al quarto posto della classifica dei marcatori all-time della storia interista. Nell’ultima partita di campionato ha tagliato il traguardo delle dieci reti stagionali in poco più di tre mesi (6 gol in campionato, 4 in Champions League); la cifra totale si fissa a 13 reti se si contano le firme in nazionale contro Porto Rico (doppietta) e Angola.

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I ritorni fianco a fianco in aereo dall’Argentina, l’assist per il compagno/rivale dell’Inter nel match con Porto Rico, la sfida del Giuseppe Meazza. Nico Paz è alla seconda stagione di Serie A Enilive, ma ormai è già diventato impossibile non conoscere nome e volto del fantasista lariano. Il fuoco negli occhi, la classe nelle vene e il destino scritto nei numeri sul campo. Il suo passaggio alla scala del calcio potrebbe sancire le reali intenzioni di Fabregas e giocatori, con i riflettori addosso e il mondo che guarda. Per Nico la Selección è stata una scelta di cuore: nato in Spagna, a Santa Cruz de Tenerife, la passione sudamericana se l’è trovata nel sangue da papà Pablo (ex calciatore e nazionale argentino di fine anni ’90). Il Real Madrid se lo va a prendere nel 2016, curandone il talento nelle proprie selezioni giovanili. La Fábrica (nome dell’academy dei blancos) è il luogo ideale per lasciare piena libertà al talento di Nico Paz; esordiente con la prima squadra a novembre 2023, poche settimane più tardi segna un gol contro il Napoli in Champions presentandosi definitivamente al calcio europeo. La storia con il Como inizia nel 2024: 6 gol e 9 assist in una stagione e la partenza a razzo in quella attuale (già 5 reti e 5 passaggi vincenti). Il 19 ottobre scorso ha trascinato i suoi contro la Juventus allo stadio Sinigaglia, una testimonianza tangibile di come questo ragazzo possa determinare gli scenari anche dentro le partite più delicate. Sabato sera sulla sponda opposta ci sarà l’altro dieci (quello nerazzurro) pronto a testarne il carattere: un sorriso accennato, uno scambio di occhiate e poi un tuffo nella partita con la voglia di prendersi ogni cosa. Lautaro contro Nico, godiamoci il viaggio. (Foto Getty Images)