La Roma riscopre il primato
Tutte le strade portano a Roma. O meglio**, la strada che ha preso la Roma porta alla vetta della classifica**. In uno degli avvii di campionato più indecifrabili di sempre, più su del Napoli campione in carica e delle milanesi a braccetto, è Gian Piero Gasperini a collocarsi sul monte Everest di questa Serie A Enilive. E se prima appariva come una affascinante suggestione, adesso per i giallorossi il mosaico si sta componendo tra certezze e risultati solidi in rapida successione. La costanza di rendimento, legata alla continuità sul piano delle prestazioni, sta facendo volare in alto il progetto Gasperiniano: al primo anno nella capitale il tecnico di Grugliasco ha preso in mano una macchina tirata a lucido da un certo Claudio Ranieri, ha ritoccato gli ingranaggi inserendo qualche optional in più, trovandosi presto a guidare spedito senza il rischio di pericolosi fuori giri.
Il percorso verso la cima
Ad agosto, sulla linea del via, erano principalmente altre le squadre con gli occhi addosso: la riconferma del Napoli, il nuovo progetto Juve, il ritorno di Allegri al Milan, Chivu all’Inter per il dopo Simone Inzaghi. Un carnè di contendenti armate fino ai denti, pronte a sgomitare per prendere il largo. Le prime giornate si giocano sul filo di un rasoio: tira e molla continui, scontri diretti che danno e tolgono certezze, senso di equilibrio permanente a regnare sovrano. La Roma, dal canto suo, ha avuto il grande merito di mettersi rapidamente sulla corsia più veloce, riuscendo ad inanellare risultati non così netti, ma tremendamente lineari. Bologna, Pisa, Lazio e Fiorentina piegate di misura, in mezzo il Verona sconfitto per 2-0, con la sola macchia del tonfo interno per mano del Torino alla 3ª giornata. Il 5 ottobre i giallorossi sono secondi, ad un soffio dal primo posto; tutti cominciano ad accorgersi del vento particolarmente gentile con il quale diventa semplice farsi trasportare dalle parti di Trigoria. È presto per sognare e dopo la sosta nazionali l’Inter si impone allo Stadio Olimpico, nonostante una prestazione all’altezza dei padroni di casa. La Roma scivola in basso, ma l’immaginazione comincia a lasciar spazio ad una nuova sensazione, la consapevolezza. Gasperini, riacceso il motore, infila 12 punti su 15 disponibili nelle successive 5 partite, cadendo solamente a Milano contro Allegri, in un match dove Dybala manca il rigore del pareggio nel secondo tempo. Il 23 novembre in casa della Cremonese arriva la vetta provvisoria: Soulé, Ferguson e Wesley firmano il sorpasso temporaneo sull’Inter, impegnato nel derby serale contro il Milan. Allegri batte Chivu, i giallorossi ringraziano e si prendono in solitaria il primato, a +2 su Milan e Napoli, a +3 sull’Inter. La Roma è prima, i tifosi si godono il momento riaccendendo speranze provenienti dal passato. La parola scudetto è bisbigliata, quasi nascosta, ma la storia dice altro. Quali sono state le partenze migliori in casa giallorossa dal 2000 ad oggi, e quando la squadra è stata capace di arrivare fino in fondo?
Capello riporta lo scudetto dopo 18 anni di astinenza
Stagione 2000-01. La Roma ha appena assistito alla vittoria dello scudetto da parte della Lazio, autrice di una rimonta ai limiti dell’impossibile sulla Juventus, culminata con il sorpasso all’ultima giornata nell’annata precedente. La società dell’allora presidente Franco Sensi allestisce una rosa pronta a competere contro le corazzate di quel tempo: dal mercato arrivano nomi del calibro di Batistuta, Zebina, Samuel e Emerson. Capello al timone traccia la rotta e i suoi partono fortissimo registrando subito 3 vittorie in avvio, perdendo una sola gara nelle prime 14 partite (a Milano contro l’Inter alla 4ª giornata). La vetta la prende al 6° turno e non la molla più fino in fondo. Ad inizio aprile il vantaggio sulla Juventus inseguitrice sale a 9 punti e, nonostante la sconfitta nel girone di ritorno con la Fiorentina, la formazione di Capello gestisce senza troppi rischi il vantaggio accumulato. A 6 giornate dal termine rimonta due gol a Torino nella tana dei bianconeri fissando il 2-2, si prende un piccolo rischio pareggiando due gare in fila con Milan e Napoli, prima di chiudere trionfante davanti al proprio pubblico all’ultima giornata, con il risultato di 3-1 su un Parma già qualificato in coppa UEFA.
Il Capello-bis si infrange sul Milan di Ancelotti
Nell’estate del 2003 la Roma si piazza nel lotto delle squadre chiamate a stupire. La favorita è la Juventus di Marcello Lippi, reduce da 2 scudetti di fila, appena dietro le due di Milano. Il calciomercato vede approdare in giallorosso Carew, Mancini e Chivu: tutti colpi azzeccatissimi. Il ritmo imposto è subito quello giusto e la Roma riesce a rimanere imbattuta per larghi tratti del girone d’andata. All’undicesima di campionato è in vetta e ci resta fino al 6 gennaio 2004, il giorno della supersfida dell’Olimpico contro il Milan. Segna Ševčenko, pareggia Cassano, prima del secondo gol dell’ucraino rossonero. Ancelotti mette la freccia, ma la Roma non molla un centimetro. Arriva a giocarsi tutto il 2 maggio a San Siro nel ritorno contro i rossoneri. È ancora Ševčenko a spegnere le speranze, la Roma termina così al secondo posto il campionato, senza riuscire a centrare il secondo titolo con Capello in panchina.
Il record non basta alla banda di Rudi Garcia
2013/14: una delle partenze migliori mai registrate contro una delle squadre più forti del calcio italiano. La Juve di Conte in quell’anno fu capace di riscrivere la storia: 102 punti in 38 giornate, record tutt’ora imbattuto. La cavalcata, però, fu innescata probabilmente anche grazie all’avvio da sogno di una Roma che spaventò seriamente i bianconeri nel primo frangente di stagione. A Trigoria giunge Rudi Garcia, bravo a calarsi subito nella parte e a convincere il gruppo della propria forza assoluta. Ci sono Strootman e Maicon con pedigree europeo, c’è Gervinho, spaventoso con le sue progressioni, e in generale c’è una Roma fuori dalle coppe europee, brava ad impostare la settimana per arrivare al meglio verso l’impegno del weekend. Il primo scatto è da lepre: Rudi Garcia fa dieci su dieci, sorprendendo tutti, Juventus compresa. Il vantaggio su bianconeri e Napoli sale fino a 5 punti, salvo poi ridursi nettamente con i pareggi in fila dall’11ª giornata in poi. Roma che perde la testa dopo 14 turni a seguito del pareggio 1-1 con l’Atalanta, la prima sconfitta si registra alla 18ª proprio contro la Juve e i sogni tricolore sfumano gradualmente. I giallorossi non crollano. A gennaio riparte il filotto, tra marzo e aprile arrivano altri 9 successi consecutivi, Totti e compagni terminano al 2° posto con il record di punti in campionato della società capitolina: 85 (battuto poi nel 2016/17 a quota 87). La Roma di Gasperini può specchiarsi con i racconti tracciati nelle pagine del passato; in tasca c’è la voglia di restare lassù, il futuro della Serie A Enilive è ancora tutto da scrivere. A partire da domenica 30 novembre, quando i giallorossi ospiteranno il Napoli di Antonio Conte! (Foto Getty Images)
