La settimana di Stefano Pioli
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La settimana di Stefano Pioli

L’artefice dell’ultimo Scudetto rossonero torna a San Siro in un momento particolare della stagione, con tanta voglia di far decollare la sua Fiorentina

Pioli is on fire, cantava a squarciagola la curva Sud milanista ai tempi dello scudetto vinto con i rossoneri dall'attuale tecnico della Fiorentina. Che quello scudetto se lo è anche tatuato sul braccio, e che domenica sera tornerà per la prima volta a San Siro da ex, in un momento che definire difficile è quasi un eufemismo. La sua viola arranca in fondo alla classifica, ancora senza vittorie e in cerca di identità, e la sfida del Meazza potrebbe essere un momento di svolta per lui e per la squadra in questo difficile inizio di stagione anche sulla carta si tratta di una trasferta quasi impossibile, contro una delle squadre più in forma del campionato e contro un allenatore, Max Allegri, che in carriera ha battuto solo due volte. Ma anche al Milan, Pioli ha saputo tirarsi fuori da alcune situazioni complicate, resistendo ai pregiudizi e alla insofferenza di una parte della tifoseria fino a conquistarla definitivamente con il trionfo tricolore del 2022. A Firenze in realtà l'affetto della gente non gli è mai mancato, anzi. Dopo l'esperienza da calciatore e poi la prima da allenatore, era tornato in città proprio per chiudere un cerchio, e magari anche per aprire un ciclo vincente. Ma si sa, quando i risultati non arrivano, anche gli amori più solidi possono entrare in crisi. E Pioli si appresta a vivere una delle settimane più strane della sua carriera, fra ricordi dolcissimi e una improrogabile necessità di svoltare. Una settimana in cui dovrà attendere fino all'ultimo per capire se potrà schierare Moise Kean, rientrato in anticipo dalla nazionale con una caviglia in disordine, ma anche Dodò, Fazzini e Pongracic, tutti alle prese con acciacchi fisici di vario tipo. Magari sperando che Gudmundsson, scatenato con la maglia dell'Islanda, possa sbloccarsi anche con quella viola. Perché la strada di Pioli a Firenze è sempre più in salita, ma c'è ancora tempo per scollinarla da vincitore. (Foto Getty Images)