Milan-Roma: faccia a faccia ai piani alti
Serie A Enilive

Milan-Roma: faccia a faccia ai piani alti

Rossoneri e giallorossi si affrontano domenica sera per provare a tenere il passo del Napoli. In panchina è scontro tra due allenatori capaci di incidere subito con le nuove squadre, in campo sarà battaglia di nervi e dettagli.

La distanza in linea d’aria tra le città di Milano e Roma è di circa 477 km. Una differenza che traspare nei modi di vivere, nelle abitudini quotidiane, nei ritmi consueti delle due metropoli. Più vicine lo sono sicuramente le squadre, Milan e Roma, divise da 3 punti in classifica. Entrambe piombate sulla scena con riflettori caldi e potenti a svelarne il desiderio di vittoria. Domenica 2 novembre alle ore 20.45 San Siro torna ad accendersi: rossoneri all’inseguimento, giallorossi a braccetto con il Napoli. Una serata d’autunno nella quale la Serie A Enilive potrebbe assumere una forma ben definita. Non sarà un match decisivo, guai a pensare il contrario. La direzione che sta prendendo il campionato, però, obbliga le due formazioni a tenere da conto diversi fattori: insieme ad un Napoli nuovamente capofila ad alta intensità, c’è la concorrenza agguerrita della solita Inter (apparsa in grande spolvero con la Fiorentina) e del nuovo Como di Fabregas, mina vagante pronta ad incunearsi tra i tasselli lasciati scoperti nella battaglia alle posizioni di vertice. Il giudizio al termine del match dello stadio Meazza non sarà universale, ma le convinzioni di Allegri e Gasperini oscilleranno prepotentemente in un senso o in un altro.

Il duello in panchina: Max vs Gasp, tradizione rinnovata

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Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini hanno saputo scegliere strade nuove: il tecnico livornese del Milan è tornato su una strada che conosce, quella che ha portato al primo scudetto della sua carriera, forse per provare a togliere qualche erbaccia lungo il sentiero, per ridonare splendore ad un tracciato a lui tanto caro. Il lavoro di riassestamento ha già cambiato la concezione del gruppo rossonero, adesso identificato come possibile antagonista delle prime ai blocchi di partenza. Profilo basso e obiettivo chiaro, il ritorno in Champions; di altro Allegri attualmente non vuole sentir parlare. Ordine, difesa solida e centrocampo con caratteristiche specifiche, tre capisaldi utilizzati per riportare la squadra a combattere con formazioni che lo scorso anno sembravano molto lontane. Il Milan viene da due pareggi di fila: prima il Pisa riacciuffato per i capelli in casa, per evitare l’epilogo dell’esordio con la Cremonese, e poi l’1-1 alla New Balance Arena nella tana dell’Atalanta. La vetta toccata con un dito, persa di vista, ma ancora alla portata. La Roma è un banco di prova di quelli che ti obbligano a studiare fino a notte fonda con una tazza grande di caffè in mano; e se per i tifosi milanisti l’ipotesi di una sconfitta fa paura, per Max c’è una nuova opportunità di dimostrare l’attitudine naturale verso sfide scottanti, magari con gli uomini contati, così da rendere ancor più epico il confronto.

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Di contro c’è la grinta del Gasp, motivato come non mai. Uscito dalla porta principale di Zingonia per entrare con fiducia in quella di Trigoria. Funziona eccome la Roma di Gasperini, in grado di vincere anche le partite spigolose, terreno sul quale l’allenatore di Grugliasco in passato ha rischiato spesso di impantanarsi con la sua Atalanta. La Dea stupiva per gioco, corsa, pressione asfissiante, dominio ossessivo; la creatura giallorossa ha connotati nuovi. Paziente nei momenti difficili, abile ad assorbire gli attacchi degli avversari. Basti pensare alle tante vittorie di misura, compresa l’ultima in casa ai danni del Parma. Sofferenza ragionata, la certezza di esserci passati altre volte, conducendo con sapienza la nave verso il porto più sicuro. Per il Milan è un test, per la Roma deve significare la certificazione di una maturità acquisita. I capitolini sentono ancora un po’ di amaro in bocca per la sconfitta subita contro l’Inter, e proprio in tal senso la cura dei dettagli nella sfida di domenica sera potrebbe determinare più di ogni altra cosa l’esito finale. Max e Gasp, due perfezionisti della parte tattica. Divergenti; chi da un lato, chi da un altro. Le chiavi le hanno loro, devono solo girarle nel verso corretto.

Alexis e Paulo: due volti del big match

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L'incrocio emotivo della serata è quello che coinvolge Alexis Saelemaekers. Il belga a Roma è stato un protagonista nel 2024/25, chiudendo l’annata con 7 gol e 7 assist, contando tutte le competizioni. Elemento preziosissimo lungo tutto l’arco della stagione, anche nei momenti più difficili. Con Claudio Ranieri ha affinato le abilità difensive, unendo corsa e tecnica da sfruttare su entrambe le metà di campo. Tornato a Milanello per restare, è stato promosso a titolarissimo da Max Allegri. La duttilità tattica non si discute ed è proprio sul suo lato che potrebbe delinearsi la partita. Il classe ’99 è stato determinante nel gol di apertura contro il Napoli, chissà che non riesca a ripetersi in un altro scontro diretto. Da ex il gol potrebbe avere un sapore ancor più dolce.

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È stata quasi una riapparizione in sordina, ma adesso ha cominciato a fare molto più rumore. Paulo Dybala si è ripreso la Roma. Messi da parte i fastidiosi infortuni, l’attuale versione della Joya è un piacere per gli occhi. C’è la skill del trascinatore nelle prestazioni recenti dell’argentino; un campione in missione per rendere grande la Roma del Gasp. Con il Sassuolo è arrivato il primo gol in campionato, con il Parma anche l’assist illuminante, numeri che però non raccontano quella percezione di completezza. Leader tecnico della squadra lo è sempre stato, e ora la componente carismatica eclissa tutto il resto. Dybala e Allegri si conoscono come vecchi amici, hanno vinto insieme. L’allenatore del Milan avrà preparato qualcosa di particolare, il numero 21 della Roma proverà a far piangere il suo ex tecnico. Il destino della gara di San Siro passa anche e soprattutto da qui. (Foto Getty Images + LaPresse)