Presente e futuro della regia televisiva
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Presente e futuro della regia televisiva

Quattro registi hanno spiegato cosa succede in regia durante le partite. E quali sono cambiamenti e prospettive

Cosa succede nel camion regia durante le partite? Con quali criteri sono mostrate le immagini? Quali sono le prospettive future?

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Di questo è molto altro si é parlato in Sala Supercoppa: Mino Taveri ha chiacchierato con Luisella Fusco (Direttore Media Ops & Broadcast Serie A) e i registi Giorgio Galli, Matteo Noce, Tommaso Rotolo e Giuseppe Vertemati.

Luisella Fusco (Direttore Media Opeation & Broadcast Lega Serie A): "Lo sforzo produttivo enorme per permettere ai tifosi di fruire della partita nel miglior modo possibile é enorme. Per realizzare una produzione televisiva live ci vogliono tantissime persone e queste persone sono coordinate da un team di registi che devono conoscere la materia a 360 gradi dalle grafiche al virtual advertising passando per il VAR, il camera plan e molto altro. Ma non solo, sta diventando sempre più importante l’entertainment e chi ha seguito la finale di Coppa Italia Frecciarossa a Roma ha vissuto uno spettacolo incredibile dallo show pre partita alla premiazione”.

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Giorgio Galli (regista): “Dalla stagione 2015/16 la produzione televisiva è stata centralizzata mentre fino a quel momento produzione e linee guida erano dettate dai broadcaster, non c’era uniformità di produzione. Oggi invece esiste un ‘match running order’ che sta diventando sempre più internazionale con tutti gli eventi scalettati al minuto. Quello è stato il punto di partenza, poi è arrivato altro, detto che la priorità rimane sempre la visione del gioco. Esistono due standard di ripresa lo standard B con 13 camere che garantisce un’ottima copertura, e lo standard A per gli eventi più importanti, più completo,con 19 camere. Noi siamo come degli allenatori e abbiamo una grande squadra da guidare e coordinare. Devi avere conoscenza capillare del gioco e anche dei calciatori”.

Matteo Noce (regista): “La regia dei replay si evolve grazie a video service di ultima generazione, i tecnici possono lavorare sulle immagini senza mai staccare e quindi senza perdersi nemmeno un frame, e poi la tecnologia umana, con tecnici sempre più preparati. In tutti i campi c’è omogeneità in modo tale che qualità e linguaggio delle dieci partite di ogni giornata siano sempre gli stessi. Cerchiamo sempre di studiare anche affacciandoci all’estero e poi ci sono telecamere tattiche ed emozionali”.

Tommaso Rotolo (regista): “Oggi non raccontiamo più solo una partita, raccontiamo esperienze, momenti emozioni da vivere su mille schermi diversi, per target diversi. Alcuni spunti arrivano dal linguaggio del videogioco che ha anche un lavoro preponderante sulle grafiche che stiamo facendo anche noi, altri dal linguaggio cinematografico: primi piani intensi, superslomo o ultraslomo . La partita vive 90 minuti in campo, ma oggi dura molto di più sui nostri schermi e viene declinata per pubblici differenti in modalità differenti e la regia è il cuore pulsante di questa visione”.

Giuseppe Vertemati (Regista): "Spesso prima dell’evento sportivo vero e proprio c’è un altro event, un vero e proprio spettacolo che impegna tutte le camere. Tutto viene scalettato qualche giorno prima dell’evento con tanto di prove per cameraman e controlli camera per fare in modo di offrire il miglior spettacolo possibile. Lo spettatore deve essere contemporaneamente sul divano, in tribuna a bordo campo e a volte anche in campo. E per il post partita è la stessa cosa".

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