Uomini copertina: Pulisic, Pellegrino, Castellanos
Serie A Enilive

Uomini copertina: Pulisic, Pellegrino, Castellanos

I tre attaccanti hanno trascinato le rispettive squadre a suon di gol e assist

Mai così decisivo. Tre parole per descrivere il momento che sta vivendo Christian Pulisic, un periodo della sua carriera che dura la bellezza di tre stagioni, in realtà. Perché lo statunitense è un fattore determinante per la serie A Enilive 2025/26, ma in realtà lo è già dal 2023, anno del suo arrivo. E pochi potevano immaginare un impatto del genere di Capitan America: i numeri di Pulisic, negli anni, si sono praticamente ribaltati. Dagli inizi più da assist man al Borussia, passando per quelli sfortunati – dal punto di vista fisico - di Londra con la maglia del Chelsea, fino alla consacrazione in rossonero: 27 gol e 19 assist con la maglia del Milan in 75 presenze totali, cifre che lo rendono il giocatore più determinante della nostra Serie A dal 2023 a oggi, davanti alla coppia Lautaro Martinez-Marcus Thuram, il capocannoniere dell’ultimo campionato Mateo Retegui e l’uomo di fiducia di Antonio Conte, Romelu Lukaku. Un primato costruito grazie a una leadership tecnica superiore alla media dimostrata sin dal suo primo giorno in rossonero, dall’esordio con gol in campionato contro il Bologna nel 2023, passando per reti pesanti come quelle segnate contro l’Inter nel derby, quelle nell’ultima EA Sports FC Supercup di gennaio scorso in semifinale e in finale, chiudendo con l’ultima perla, quella contro il Napoli di Conte. Chi invece ha appena cominciato è Mateo Pellegrino. Se Cuesta è riuscito a centrare la sua prima vittoria da capo allenatore in Serie A Enilive, lo deve soprattutto a lui, l'uomo con l'elmetto, o con il caschetto se preferite, quello che indossa per proteggersi dopo la contusione rimediata una settimana fa nello scontro con Bianchetti della Cremonese. Testa e cuore del Parma l'attaccante argentino, anzi forse soprattutto testa. Dura, per la sua determinazione nel voler giocare a tutti i costi mercoledì in Coppa Italia Frecciarossa, nonostante il consiglio di rimanere a riposo da parte dei medici. Dura anche quando colpisce il pallone, se è vero che in due partite giocate col caschetto ha segnato due reti proprio di testa, uno allo Spezia e uno al Torino. Ecco, a proposito di Torino. Pellegrino è uno che quando lo affronta al Tardini, ci vede doppio, avendo realizzato quattro dei suoi cinque gol in serie A contro i granata, l’altro contro la Juve, compresi il primo e il secondo, in Parma-Torino 2-2 dell'8 marzo scorso. Ma è anche uno che quando decide di segnare all'interno di un match, lo fa tendenzialmente per due volte: oltre alle due doppiette contro il Toro, c'è da segnalare anche quella contro il Pescara in Coppa Italia Frecciarossa, per un totale di 6 gol su 8 realizzati in coppia da quando veste la maglia del Parma. Infine il Taty Castellanos che lunedì ha regalato un deja vu: sempre Marassi, sempre contro il Genoa e sempre nella stessa porta. A distanza di 5 mesi abbondanti da quel gol meraviglioso, uno dei più belli dello scorso campionato, l’argentino ha gentilmente concesso il bis. È cambiato tanto per la Lazio da quella vittoria 2-0 alla 33esima giornata, che portava la squadra di Marco Baroni a -1 dal quarto posto con soltanto 5 giornate da giocare. Ora che invece 5 sono le partite andate in archivio di questo inizio stagionale, con il blocco del mercato estivo e tutto quello che ne è conseguito, si può tranquillamente dire che una delle certezze esistenti per i biancocelesti sia proprio Valentin Castellanos. Perché lui, in un modo o nell’altro c’è sempre, anche e soprattutto quando deve prendere in mano la squadra e trascinarla via dal fango. L’accoppiata gol e assist di Marassi è lì a confermarlo. Due sono anche i gol segnati in questo campionato dall’argentino, arrivato invece a 22 e 16 assist da quando veste di biancoceleste, ovvero dal luglio 2023. Il suo merito più grande, in questo caso, è stato trasformare la rabbia di un derby iniziato dalla panchina e poi perso in energia positiva e trasmessa anche i compagni: perché il Taty ormai di questa Lazio è un leader, uno a cui aggrapparsi per riuscire a dare continuità a una stagione che deve prendere una piega diversa. Ad ogni modo Sarri ormai lo sa bene: a uno così è quasi impossibile rinunciare. (Foto Getty Images)