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Napoli-Cagliari: il sud scudettato torna al Maradona

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&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Napoli-Cagliari &lt;/strong&gt;è i quattro scudetti del sud. Gli unici sotto la linea della capitale. Fino allo scorso anno tre, quando proprio in assenza dei sardi nessuno si sarebbe aspettato quello a cui l’Italia ha assistito. L’ultima sfida al Maradona tra azzurri e cagliaritani vide il Napoli dominare con Mazzarri seduto dall’altra parte. Nel primo anno di Spalletti durante la lunga striscia di risultati positivi che già un’annata prima aveva illuso i tifosi partenopei in un prologo finito tra le polemiche e la rifondazione che avrebbe inaspettatamente condotto al nuovo Napoli, quello campione.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;I sardi in quel campionato finirono in B dopo un clamoroso pareggio a Venezia in una gara all’assalto della porta veneziana, ma senza trovare il goal salvezza. Quest’anno, dopo un inizio negativo, gli uomini di Ranieri hanno poco a poco ritrovato la strada giusta. I 7 punti conquistati nelle ultime cinque partite hanno consentito agli isolani di staccare di un punto le ultime quattro, per una rimonta dal fondo della classifica che dopo le prime uscite era sembrata insperata.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Il &lt;strong&gt;Napoli&lt;/strong&gt;, invece, cerca una vittoria tra le mura amiche che in campionato manca da tantissimo tempo. Il successo sul Braga in Champions League la qualificazione agli ottavi hanno restituito un mezzo sorriso a Di Lorenzo e compagni, ma non quella consapevolezza che pare ancora distante dal potenziale dell’organico rilevato da &lt;strong&gt;Walter Mazzarri&lt;/strong&gt;. Le sconfitte con Inter e Juventus hanno lasciato un segno che solo la ripresa rapida e convincente della corsa possono cancellare per un nuovo corso che inauguri una nuova stagione dentro una stagione che ancora ha molte carte da svelare.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;I partenopei martedì hanno l’impegno di Coppa Italia col Frosinone, per quegli ottavi di finale che da due anni gli azzurri non riescono a superare. Con i laziali Mazzarri dovrà ricorrere di certo a un ampio turnover, ma la programmazione dell’impegno successivo al Cagliari non può evitare di legare le due gare. Quindi è probabile che coi sardi il Napoli potrebbe optare per un turnover parziale a gara in corsa, viste le fatiche di coppa ancora fresche. La formazione iniziale, però, dovrebbe essere quella più facilmente pronosticabile, con &lt;strong&gt;Natan &lt;/strong&gt;ancora impiegato sulla sinistra, &lt;strong&gt;Zielinski, Lobotka e Anguissa &lt;/strong&gt;in mediana e con il solito tridente a mettere spavento alla difesa cagliaritana. Ranieri, dopo la vittoria nei minuti finali in trasferta col Sassuolo, vuole cercare la via della continuità. Il suo 4-3-1-2 dovrebbe trovare &lt;strong&gt;Augello e Zappa&lt;/strong&gt; interpreti esterni, &lt;strong&gt;Viola&lt;/strong&gt; centrocampista avanzato dietro &lt;strong&gt;Petagna e Luvumbo&lt;/strong&gt;.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Il Napoli col Cagliari dovrà cercare di restituire maggiore efficacia e concretezza alla manovra, a volte troppo macchinosa e fine a se stessa. I cagliaritani molto probabilmente resteranno più bassi e compatti per aspettare le ripartenze e capire quanti spazi potrà riservare o chiudere un Napoli che anche in fase difensiva non ha ancora raggiunto una buona registrazione. Anche col Braga, pur non avendo subito gol, gli azzurri hanno concesso troppe occasioni ai portoghesi.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Al &lt;em&gt;Maradona&lt;/em&gt; il Napoli si gioca un momento importante nella lotta per la zona Champions. Dopo gli ottavi appena raggiunti, questo resta l’obiettivo stagionale per adesso più distante, ma in generale più importante. Al di là della necessità di recuperare forza e identità.&lt;/p&gt;

Per la sedicesima di andata a Fuorigrotta torna la sfida tra le uniche squadre scudettate del sud

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Napoli-Cagliari è i quattro scudetti del sud. Gli unici sotto la linea della capitale. Fino allo scorso anno tre, quando proprio in assenza dei sardi nessuno si sarebbe aspettato quello a cui l’Italia ha assistito. L’ultima sfida al Maradona tra azzurri e cagliaritani vide il Napoli dominare con Mazzarri seduto dall’altra parte. Nel primo anno di Spalletti durante la lunga striscia di risultati positivi che già un’annata prima aveva illuso i tifosi partenopei in un prologo finito tra le polemiche e la rifondazione che avrebbe inaspettatamente condotto al nuovo Napoli, quello campione.
 
I sardi in quel campionato finirono in B dopo un clamoroso pareggio a Venezia in una gara all’assalto della porta veneziana, ma senza trovare il goal salvezza. Quest’anno, dopo un inizio negativo, gli uomini di Ranieri hanno poco a poco ritrovato la strada giusta. I 7 punti conquistati nelle ultime cinque partite hanno consentito agli isolani di staccare di un punto le ultime quattro, per una rimonta dal fondo della classifica che dopo le prime uscite era sembrata insperata.&nbsp;
 
Il Napoli, invece, cerca una vittoria tra le mura amiche che in campionato manca da tantissimo tempo. Il successo sul Braga in Champions League la qualificazione agli ottavi hanno restituito un mezzo sorriso a Di Lorenzo e compagni, ma non quella consapevolezza che pare ancora distante dal potenziale dell’organico rilevato da Walter Mazzarri. Le sconfitte con Inter e Juventus hanno lasciato un segno che solo la ripresa rapida e convincente della corsa possono cancellare per un nuovo corso che inauguri una nuova stagione dentro una stagione che ancora ha molte carte da svelare.
 
I partenopei martedì hanno l’impegno di Coppa Italia col Frosinone, per quegli ottavi di finale che da due anni gli azzurri non riescono a superare. Con i laziali Mazzarri dovrà ricorrere di certo a un ampio turnover, ma la programmazione dell’impegno successivo al Cagliari non può evitare di legare le due gare. Quindi è probabile che coi sardi il Napoli potrebbe optare per un turnover parziale a gara in corsa, viste le fatiche di coppa ancora fresche. La formazione iniziale, però, dovrebbe essere quella più facilmente pronosticabile, con Natan ancora impiegato sulla sinistra, Zielinski, Lobotka e Anguissa in mediana e con il solito tridente a mettere spavento alla difesa cagliaritana. Ranieri, dopo la vittoria nei minuti finali in trasferta col Sassuolo, vuole cercare la via della continuità. Il suo 4-3-1-2 dovrebbe trovare Augello e Zappa interpreti esterni, Viola centrocampista avanzato dietro Petagna e Luvumbo.&nbsp;
 
Il Napoli col Cagliari dovrà cercare di restituire maggiore efficacia e concretezza alla manovra, a volte troppo macchinosa e fine a se stessa. I cagliaritani molto probabilmente resteranno più bassi e compatti per aspettare le ripartenze e capire quanti spazi potrà riservare o chiudere un Napoli che anche in fase difensiva non ha ancora raggiunto una buona registrazione. Anche col Braga, pur non avendo subito gol, gli azzurri hanno concesso troppe occasioni ai portoghesi.
 
Al Maradona il Napoli si gioca un momento importante nella lotta per la zona Champions. Dopo gli ottavi appena raggiunti, questo resta l’obiettivo stagionale per adesso più distante, ma in generale più importante. Al di là della necessità di recuperare forza e identità.

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