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Verona-Napoli: l’inizio di una settimana che vale una stagione

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&lt;p&gt;Verona-Napoli è delicatissima. Dopo due settimane di silenzi, polemiche, inseguimenti e smentite, il Napoli cerca di sbrogliare la sua matassa ripartendo da Verona. La sconfitta con la Fiorentina ha lasciato il segno. Le precedenti prestazioni sembravano aver restituito al Napoli cenni della vecchia fiducia in se stesso. Invece è bastata una gara per smarrirsi dentro una confusione tattica dovuta anche alle scelte di un allenatore finito su una graticola destinata a tenerlo a lungo su un filo sottile fatto di diffidenze e mancata fiducia.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Il Verona non viene da un periodo esaltante. Due punti nelle ultime cinque gare e una classifica che non è emergenziale, ma avvicina comunque i veronesi alle zone pericolose della retrocessione. L’Udinese, al momento, separa i veneti dal terzultimo posto attualmente occupato dall’Empoli. Tanti anni fa &lt;strong&gt;Verona-Napoli&lt;/strong&gt; voleva dire la rivalità tra le due squadre che negli anni ottanta sono riuscite a opporsi allo strapotere delle compagini settentrionali. Tre scudetti in poco più di un lustro per delle variazioni sul tema in un albo d’oro che, tranne poche eccezioni, vede dominare Milano e la parte bianconera di Torino.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Per la gara col Napoli &lt;strong&gt;Marco Baroni&lt;/strong&gt;, ex dai dolci ricordi, per il suo 3-4-2-1 dovrebbe affidarsi ai tre centrali &lt;strong&gt;Magnani, Hien, Dawidowicz&lt;/strong&gt;, mentre &lt;strong&gt;Folorunsho&lt;/strong&gt;, che in questa estate ha svolto la preparazione proprio col Napoli, dovrebbe agire in mediana insieme a Terracciano. &lt;strong&gt;Djuric&lt;/strong&gt; in attacco sarà il riferimento offensivo per i trequartisti a supporto.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Garcia, oltre che fare i conti coi suoi spettri e con i delicati equilibri di un Napoli che ha assolutamente bisogno di vincere, deve rinunciare a Osimhen, Anguissa e Juan Jesus. &lt;strong&gt;Rrahmani&lt;/strong&gt; dovrebbe rientrare al fianco di &lt;strong&gt;Natan&lt;/strong&gt;, mentre Mario Rui potrebbe essere schierato dal primo minuto al posto di Olivera. &lt;strong&gt;Cajuste&lt;/strong&gt; ed &lt;strong&gt;Elmas&lt;/strong&gt; sono gli indiziati a sostituire Anguissa in una mediana che non è da escludere potrebbe anche ridursi per affidarsi a un trequartista in più a supporto di &lt;strong&gt;Kvara e Politano&lt;/strong&gt; a sostegno della prima punta che, molto probabilmente, sarà &lt;strong&gt;Simeone&lt;/strong&gt;.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Il tema tattico della partita di Verona non è così prevedibile. Benché il Napoli dovrebbe cercare di imporre il proprio gioco, non è da escludere che i padroni di casa potrebbero scegliere di attaccare i potenziali punti deboli di una squadra che ancora sta affrontando la risoluzione di diverse lacune tattiche. Il 3-4-2-1 di Baroni è un tipo di schieramento che potrebbe rappresentare non poche insidie per il 4-3-3 di un Garcia che non fa mistero di tendere a un 4-2-3-1 ancora incompatibile con le caratteristiche di molti calciatori partenopei.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;L’impegno di fondamentale importanza con l’Union Berlino impone a Garcia la massima attenzione per scelte che sono condizionate anche dall’assenza di uomini chiave come &lt;strong&gt;Osimhen e Anguissa&lt;/strong&gt;. Pertanto, al di là dell’opzione rappresentata dal modulo e dagli interpreti, sarà decisivo riuscire a gestire l’organico al meglio anche sul piano atletico. La gara del Bentegodi, poi quella di Champions in Germania e successivamente la sfida col Milan costituiscono un trittico di partite che rappresenta un punto di svolta sia per il prosieguo delle rispettive competizioni che per il rinnovo alla fiducia dell’attuale allenatore azzurro. A Verona sarà il primo passo di un cammino da non poter sbagliare.&lt;/p&gt;

Al Bentegodi Garcia affronterà la prima sfida di un trittico molto importante negli equilibri di questa annata

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Verona-Napoli è delicatissima. Dopo due settimane di silenzi, polemiche, inseguimenti e smentite, il Napoli cerca di sbrogliare la sua matassa ripartendo da Verona. La sconfitta con la Fiorentina ha lasciato il segno. Le precedenti prestazioni sembravano aver restituito al Napoli cenni della vecchia fiducia in se stesso. Invece è bastata una gara per smarrirsi dentro una confusione tattica dovuta anche alle scelte di un allenatore finito su una graticola destinata a tenerlo a lungo su un filo sottile fatto di diffidenze e mancata fiducia.
 
Il Verona non viene da un periodo esaltante. Due punti nelle ultime cinque gare e una classifica che non è emergenziale, ma avvicina comunque i veronesi alle zone pericolose della retrocessione. L’Udinese, al momento, separa i veneti dal terzultimo posto attualmente occupato dall’Empoli. Tanti anni fa Verona-Napoli voleva dire la rivalità tra le due squadre che negli anni ottanta sono riuscite a opporsi allo strapotere delle compagini settentrionali. Tre scudetti in poco più di un lustro per delle variazioni sul tema in un albo d’oro che, tranne poche eccezioni, vede dominare Milano e la parte bianconera di Torino.
 
Per la gara col Napoli Marco Baroni, ex dai dolci ricordi, per il suo 3-4-2-1 dovrebbe affidarsi ai tre centrali Magnani, Hien, Dawidowicz, mentre Folorunsho, che in questa estate ha svolto la preparazione proprio col Napoli, dovrebbe agire in mediana insieme a Terracciano. Djuric in attacco sarà il riferimento offensivo per i trequartisti a supporto.
 
Garcia, oltre che fare i conti coi suoi spettri e con i delicati equilibri di un Napoli che ha assolutamente bisogno di vincere, deve rinunciare a Osimhen, Anguissa e Juan Jesus. Rrahmani dovrebbe rientrare al fianco di Natan, mentre Mario Rui potrebbe essere schierato dal primo minuto al posto di Olivera. Cajuste ed Elmas sono gli indiziati a sostituire Anguissa in una mediana che non è da escludere potrebbe anche ridursi per affidarsi a un trequartista in più a supporto di Kvara e Politano a sostegno della prima punta che, molto probabilmente, sarà Simeone.
 
Il tema tattico della partita di Verona non è così prevedibile. Benché il Napoli dovrebbe cercare di imporre il proprio gioco, non è da escludere che i padroni di casa potrebbero scegliere di attaccare i potenziali punti deboli di una squadra che ancora sta affrontando la risoluzione di diverse lacune tattiche. Il 3-4-2-1 di Baroni è un tipo di schieramento che potrebbe rappresentare non poche insidie per il 4-3-3 di un Garcia che non fa mistero di tendere a un 4-2-3-1 ancora incompatibile con le caratteristiche di molti calciatori partenopei.
 
L’impegno di fondamentale importanza con l’Union Berlino impone a Garcia la massima attenzione per scelte che sono condizionate anche dall’assenza di uomini chiave come Osimhen e Anguissa. Pertanto, al di là dell’opzione rappresentata dal modulo e dagli interpreti, sarà decisivo riuscire a gestire l’organico al meglio anche sul piano atletico. La gara del Bentegodi, poi quella di Champions in Germania e successivamente la sfida col Milan costituiscono un trittico di partite che rappresenta un punto di svolta sia per il prosieguo delle rispettive competizioni che per il rinnovo alla fiducia dell’attuale allenatore azzurro. A Verona sarà il primo passo di un cammino da non poter sbagliare.

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