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Milan-Juventus, per i bianconeri una stagione praticamente mai iniziata

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&lt;p&gt;&#34;Ci siamo ricascati&#34; questo uno dei commenti di Massimiliano Allegri &lt;a href=&#34;https://www.fantacalcio.it/news/calcio-italia/08_10_2022/milan-juventus-allegri-432312&#34;&gt;nella conferenza stampa post Milan-Juventus&lt;/a&gt;, partita che ha visto trionfare i padroni di casa con il più classico dei risultati. Un 2-0 con una rete per tempo e che ha portato il divario tra le due compagini a ben sette punti dopo appena nove turni di campionato, mentre le eventuali vittorie di Napoli e/o Atalanta nelle partite di oggi pomeriggio farebbero lievitare ulteriormente il distacco di Bonucci e compagni dalla vetta, raggiungendo addirittura la doppia cifra.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;La Juventus si è presentata al big match di questa sera cercando di essere almeno ordinata, con un 4-4-2 scolastico con Cuadrado e Kostic sugli esterni di centrocampo sostenuti da Danilo ed Alex Sandro alle loro spalle, in mezzo le coppie Bremer-Bonucci e Locatelli-Rabiot, mentre il peso dell&#39;attacco veniva spartito sulle spalle di Milik e Vlahovic. Come spesso accaduto in questa stagione la partenza dei bianconeri è stata quanto meno all&#39;altezza. In particolar modo Rabiot sembrava essere una spanna sopra tutti con un grande impatto dal punto di vista fisico, mentre Cuadrado veniva spesso cercato per allargare la manovra sull&#39;out di destra, ma il colombiano ha dimostrato, ancora una volta, di essere nella fase calante della sua carriera.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Passati gli ormai soliti venti minuti di buon gioco le distanze tra i veri reparti della Juventus hanno iniziato a perdere campo con il Milan, che invece prendeva sempre più coraggio grazie alla buona propensione di Leao e Diaz a galleggiare tra le linee di difesa e centrocampo juventina, mentre Giroud costringeva Bonucci e Bremer ad abbassarsi a protezione dei propri sedici metri. In particolar modo il portoghese ha dato modo di essere uno dei fattori del nostro campionato andando a cogliere due volte il palo prima da distanza ravvicinata sugli sviluppi di un calcio d&#39;angolo e poi con una conclusione dalla distanza. Mentre i rossoneri aumentavano la pressione e la qualità del gioco, la Juventus si ritrovava sempre più spesso ad inseguire i portatori di palla avversari. Quando il primo tempo sembrava ormai destinato a doversi chiudere a reti bianche ecco che arriva la rete dei padroni di casa con Tomori liberissimo di insaccare a due passi dalla porta difesa da Szczesny dopo una girata del numero nove rossonero.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Squadre negli spogliatoi con i rossoneri in vantaggio dunque, la Juventus costretta ancora una volta ad inseguire. Nella ripresa ci si aspettava una reazione d&#39;orgoglio, anche minima, da parte degli uomini di Allegri, invece i bianconeri si sono ripresentati in campo completamente in bambola e senza mai dare la sensazione di poter recuperare lo svantaggio. Emblematica l&#39;azione che porta alla seconda rete del Milan con Vlahovic che regala un pallone in mezzo al campo e Bonucci che quasi si sposta per lasciar passare un Diaz pronto a prendersi tutto il campo che lo separa dalla porta juventina. Non abbiamo dubbi che se nella stessa situazione si fosse trovato un Giorgio Chiellini la corsa del numero 10 rossonero si sarebbe arrestata dopo pochi metri, anche in maniera fallosa.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;Nel finale l&#39;ingresso di Kean ha restituito un minimo di verve alla truppa juventina, ma ormai il punteggio era troppo sfavorevole per pensare di poterlo recuperare pienamente. La Juventus registra un&#39;altra sconfitta esterna dunque, con un ruolino di marcia da zona che, lontano da Torino, è tipico delle squadre che lottano per la salvezza: due punti in quattro partite, con due pareggi ed altrettante sconfitte.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;strong&gt;In questo momento è impossibile pensare ad una rimonta per lo Scudetto, sarebbe solo un&#39;illusione davvero vana&lt;/strong&gt;. I bianconeri devono rimboccarsi le maniche e provare a raggiungere la quarta piazza per evitare un tracollo anche dal punto di vista economico, tenendo conto anche della possibilità piuttosto concreta di non raggiungere neppure gli ottavi di Champions League.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;br&gt;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;La stagione bianconera può dirsi dunque già compromessa, una delusione sotto tutti i punti di vista. L&#39;annata 2022-23 per la società piemontese non è mai praticamente iniziata, ma &lt;strong&gt;ad essere ottimisti in tutto questo c&#39;è un piccolo, ma luminoso vantaggio&lt;/strong&gt;. Con tutti questi mesi a disposizione&lt;strong&gt; la società potrà e dovrà iniziare a pianificare il futuro, con il primo passo che sarà, quasi certamente, il cambio di guida tecnica&lt;/strong&gt;. Difficile che Allegri venga esonerato durante questa stagione, ma le probabilità che le strade della Juventus e del livornese si separino nuovamente al termine dell&#39;anno sono piuttosto concrete. Ora toccherà a Cherubini ed Arrivabene sfogliare la margherita dei papabili allenatori per capire quale sia il profilo giusto per ripartire nella prossima annata.&amp;nbsp;&lt;/p&gt;

La sconfitta di ieri sera ha sancito l&#39;addio della Vecchia Signora ad ogni velleità di Scudetto

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"Ci siamo ricascati" questo uno dei commenti di Massimiliano Allegri <a href="https://www.fantacalcio.it/news/calcio-italia/08_10_2022/milan-juventus-allegri-432312">nella conferenza stampa post Milan-Juventus</a>, partita che ha visto trionfare i padroni di casa con il più classico dei risultati. Un 2-0 con una rete per tempo e che ha portato il divario tra le due compagini a ben sette punti dopo appena nove turni di campionato, mentre le eventuali vittorie di Napoli e/o Atalanta nelle partite di oggi pomeriggio farebbero lievitare ulteriormente il distacco di Bonucci e compagni dalla vetta, raggiungendo addirittura la doppia cifra.
 
La Juventus si è presentata al big match di questa sera cercando di essere almeno ordinata, con un 4-4-2 scolastico con Cuadrado e Kostic sugli esterni di centrocampo sostenuti da Danilo ed Alex Sandro alle loro spalle, in mezzo le coppie Bremer-Bonucci e Locatelli-Rabiot, mentre il peso dell'attacco veniva spartito sulle spalle di Milik e Vlahovic. Come spesso accaduto in questa stagione la partenza dei bianconeri è stata quanto meno all'altezza. In particolar modo Rabiot sembrava essere una spanna sopra tutti con un grande impatto dal punto di vista fisico, mentre Cuadrado veniva spesso cercato per allargare la manovra sull'out di destra, ma il colombiano ha dimostrato, ancora una volta, di essere nella fase calante della sua carriera.&nbsp;
 
Passati gli ormai soliti venti minuti di buon gioco le distanze tra i veri reparti della Juventus hanno iniziato a perdere campo con il Milan, che invece prendeva sempre più coraggio grazie alla buona propensione di Leao e Diaz a galleggiare tra le linee di difesa e centrocampo juventina, mentre Giroud costringeva Bonucci e Bremer ad abbassarsi a protezione dei propri sedici metri. In particolar modo il portoghese ha dato modo di essere uno dei fattori del nostro campionato andando a cogliere due volte il palo prima da distanza ravvicinata sugli sviluppi di un calcio d'angolo e poi con una conclusione dalla distanza. Mentre i rossoneri aumentavano la pressione e la qualità del gioco, la Juventus si ritrovava sempre più spesso ad inseguire i portatori di palla avversari. Quando il primo tempo sembrava ormai destinato a doversi chiudere a reti bianche ecco che arriva la rete dei padroni di casa con Tomori liberissimo di insaccare a due passi dalla porta difesa da Szczesny dopo una girata del numero nove rossonero.
 
Squadre negli spogliatoi con i rossoneri in vantaggio dunque, la Juventus costretta ancora una volta ad inseguire. Nella ripresa ci si aspettava una reazione d'orgoglio, anche minima, da parte degli uomini di Allegri, invece i bianconeri si sono ripresentati in campo completamente in bambola e senza mai dare la sensazione di poter recuperare lo svantaggio. Emblematica l'azione che porta alla seconda rete del Milan con Vlahovic che regala un pallone in mezzo al campo e Bonucci che quasi si sposta per lasciar passare un Diaz pronto a prendersi tutto il campo che lo separa dalla porta juventina. Non abbiamo dubbi che se nella stessa situazione si fosse trovato un Giorgio Chiellini la corsa del numero 10 rossonero si sarebbe arrestata dopo pochi metri, anche in maniera fallosa.
 
Nel finale l'ingresso di Kean ha restituito un minimo di verve alla truppa juventina, ma ormai il punteggio era troppo sfavorevole per pensare di poterlo recuperare pienamente. La Juventus registra un'altra sconfitta esterna dunque, con un ruolino di marcia da zona che, lontano da Torino, è tipico delle squadre che lottano per la salvezza: due punti in quattro partite, con due pareggi ed altrettante sconfitte.&nbsp;
 
In questo momento è impossibile pensare ad una rimonta per lo Scudetto, sarebbe solo un'illusione davvero vana. I bianconeri devono rimboccarsi le maniche e provare a raggiungere la quarta piazza per evitare un tracollo anche dal punto di vista economico, tenendo conto anche della possibilità piuttosto concreta di non raggiungere neppure gli ottavi di Champions League.&nbsp;
 
La stagione bianconera può dirsi dunque già compromessa, una delusione sotto tutti i punti di vista. L'annata 2022-23 per la società piemontese non è mai praticamente iniziata, ma ad essere ottimisti in tutto questo c'è un piccolo, ma luminoso vantaggio. Con tutti questi mesi a disposizione la società potrà e dovrà iniziare a pianificare il futuro, con il primo passo che sarà, quasi certamente, il cambio di guida tecnica. Difficile che Allegri venga esonerato durante questa stagione, ma le probabilità che le strade della Juventus e del livornese si separino nuovamente al termine dell'anno sono piuttosto concrete. Ora toccherà a Cherubini ed Arrivabene sfogliare la margherita dei papabili allenatori per capire quale sia il profilo giusto per ripartire nella prossima annata.&nbsp;

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