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&lt;p&gt;Continuiamo il nostro tour con la Salernitana, che riparte dopo la salvezza dello scorso anno sotto il segno di Davide Nicola.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;La gioia del finale di campionato dello scorso anno è ancora presente sottopelle, così come la consapevolezza di aver scritto una pagina di storia del club ottenendo una salvezza a cui a un certo punto non credeva più nessuno. Poi un grande mercato di gennaio e l&#39;arrivo di Nicola, il 15 febbraio scorso, con la Salernitana ultima a 13 punti dopo 23 giornate e 15 partite per realizzare un miracolo.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;I campani ripartono da qui, dal loro allenatore, da un gruppo capace di cementarsi in poche settimane e dai nuovi innesti importanti, con l&#39;obiettivo di ripetere la salvezza, magari risparmiando un pochino di più le coronarie dei tifosi. Ne abbiamo parlato con Davide Nicola, che come al solito ha le idee molto chiare sulla stagione che aspetta i granata.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;strong&gt;Mister avete ricominciato a lavorare insieme da un paio di settimane abbondanti, quali sono le sensazioni?&lt;br&gt; &lt;br&gt; &lt;/strong&gt;C&#39;è l&#39;enorme piacere di ripartire e di poter costruire dall&#39;inizio. In realtà di ricostruire, perché abbiamo l&#39;obiettivo di fare un campionato in linea con le nostre aspirazioni, ma vogliamo crescere ancora. Questa volta abbiamo la possibilità di cominciare a lavorare dall&#39;inizio. Già ci conosciamo con la maggior parte dei ragazzi e qualcuno di nuovo è arrivato e arriverà. L’obiettivo è chiaro: vogliamo lottare per la salvezza e conquistarla, magari con meno picchi e, se possibile, un po&#39; meno batticuore.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;strong&gt;Ha ritrovato i ragazzi dopo le vacanze, ha rivisto la fame che l&#39;anno scorso ha contraddistinto la vostra incredibile rimonta?&lt;br&gt; &lt;br&gt; &lt;/strong&gt;Si, perché in realtà la fame l&#39;abbiamo creata insieme, con il nostro modo di lavorare quotidiano e con i tratti caratteriali dei giocatori, quindi il fatto di aver fame è naturale. Ci divertiamo a stare tra di noi, ci piace fare quello che facciamo e vogliamo continuare a migliorarci sempre più sia come singoli che come squadra.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;strong&gt;L&#39;anno scorso avete fatto qualcosa di incredibile, quanto vi porterete di questa esperienza nella nuova stagione?&lt;br&gt; &lt;br&gt; &lt;/strong&gt;Sicuramente qualcosa ci porteremo, ma per abitudine io dimentico i complimenti il giorno dopo, un po&#39; perché risentire qualcosa che ho già fatto non mi motiva più di tanto, un po&#39; perché sto già pensando insieme a i ragazzi a fare qualcosa di diverso rispetto alla passata stagione, un progetto diverso che abbia lo stesso obiettivo ma che possa contare su nuovi interpreti. Siamo consapevoli dell&#39;importanza della rincorsa della passata stagione e abbiamo celebrato la salvezza. Alla fine è andata bene ma sarebbe potuta finire anche in un modo diverso. Dovremo essere umili e ripartire dall’ambizione e dalla convinzione che abbiamo avuto nel voler credere in una salvezza tutt&#39;altro che facile.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;strong&gt;Cosa c&#39;è da migliorare maggiormente?&lt;br&gt; &lt;br&gt; &lt;/strong&gt;Per salvarsi ci vorranno molti più punti, rispetto allo scorso anno perché ci saranno neopromosse importanti. Noi siamo tra quelle che dovranno giocarsi la permanenza in categoria. Dobbiamo essere consapevoli che c&#39;è tutto da migliorare e da costruire: i ritiri servono anche a questo, per il piacere di stare insieme e di conoscersi, ma soprattutto per provare ad applicare e a ripetere idee di gioco. Dobbiamo avere ben chiaro quali sono i concetti ed essere maniacali nell&#39;applicarli. Io credo soprattutto nel lavoro di gruppo e nel lavoro di campo, nelle mie esperienze questo ha sempre fatto la differenza.&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;strong&gt;Magari in questa stagione potrete amministrare un po&#39; di più, non giocare sempre a cento all&#39;ora come nello scorso campionato quando sportivamente era una questione di vita o di morte...&lt;br&gt; &lt;br&gt; &lt;/strong&gt;Non cambierà nulla rispetto all’atteggiamento dell&#39;anno scorso. L&#39;idea di giocare per vincere c&#39;è sempre, è insita nello sport ed è quello che ti fa migliorare. Nessuno gioca per pareggiare o per perdere, tutti vogliono vincere, consapevoli del fatto che alla fine se ne salvano tre e che lo scudetto è solo uno. E&#39; una gara, una corsa che ti deve portare a sviluppare la mentalità e la voglia per vincere su ogni campo: poi alle volte riesci e alle volte no, ma se nel percorso mantieni questa mentalità riesci a raggiungere il tuo obiettivo.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;strong&gt;Questo sarà un campionato molto particolare, con la lunga sosta per i mondiali e un inizio sprint...&lt;br&gt; &lt;br&gt; &lt;/strong&gt;Indubbiamente è la prima volta che ci sarà una sosta così lunga, al netto del Covid. Per noi però cambierà poco o nulla, siamo una squadra che deve salvarsi e sappiamo cosa dobbiamo fare. In realtà l&#39;anno scorso quando sono arrivato molti giocatori erano senza preparazione o non avevano svolto un ritiro vero e proprio. Lavoreremo con la solita intensità cercando di strutturare il ritiro per quello che poi succederà dopo. Se ci pensi alla fine lo scorso anno in tre mesi abbiamo giocato quindici partite, ma tra Coppa e campionato fino a novembre il ritmo sarà lo stesso. Di solito non vado mai oltre la singola partita, ma da questo punto di vista dovremmo essere molto bravi ad essere sempre sul pezzo.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;strong&gt;Si comincia subito con una partita tosta: all&#39;Arechi arriva la Roma di Mourinho!&lt;br&gt; &lt;br&gt; &lt;/strong&gt;Bisogna affrontarle tutte! Non ho preferenze, mi piace adattarmi a quello che arriva e alle condizioni che incontro, perché questo è lo sport. Questo mi piace e mi trasmette quel senso di entusiasmo che deriva dal prendere tutto quello che viene come una opportunità. La Roma è una grande squadra e giocherà la prima in casa nostra. Sarà stimolante, dovremo già essere al massimo delle nostre possibilità naturalmente considerando il periodo in cui si giocherà.&amp;nbsp;&amp;nbsp;&amp;nbsp;&lt;/p&gt; &lt;p&gt;&lt;strong&gt;Mister qualche pronostico? scudetto? salvezza?&lt;/strong&gt;&lt;br&gt; &lt;br&gt; Non sono fatto per fare pronostici, a me interessa l&#39;espressione massimale del gioco della mia squadra. Voglio creare i presupposti per fare un campionato esaltante per noi e per i nostri tifosi. Alla fine noi facciamo questo lavoro soprattutto per loro.&lt;/p&gt; &lt;p&gt;(Foto LaPresse)&amp;nbsp;&lt;/p&gt;

Lega Serie A è in ritiro con le squadre che si stanno preparando per l’inizio della stagione!

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Continuiamo il nostro tour con la Salernitana, che riparte dopo la salvezza dello scorso anno sotto il segno di Davide Nicola.&nbsp;
La gioia del finale di campionato dello scorso anno è ancora presente sottopelle, così come la consapevolezza di aver scritto una pagina di storia del club ottenendo una salvezza a cui a un certo punto non credeva più nessuno. Poi un grande mercato di gennaio e l'arrivo di Nicola, il 15 febbraio scorso, con la Salernitana ultima a 13 punti dopo 23 giornate e 15 partite per realizzare un miracolo.&nbsp;
I campani ripartono da qui, dal loro allenatore, da un gruppo capace di cementarsi in poche settimane e dai nuovi innesti importanti, con l'obiettivo di ripetere la salvezza, magari risparmiando un pochino di più le coronarie dei tifosi. Ne abbiamo parlato con Davide Nicola, che come al solito ha le idee molto chiare sulla stagione che aspetta i granata.
Mister avete ricominciato a lavorare insieme da un paio di settimane abbondanti, quali sono le sensazioni? 
 
C'è l'enorme piacere di ripartire e di poter costruire dall'inizio. In realtà di ricostruire, perché abbiamo l'obiettivo di fare un campionato in linea con le nostre aspirazioni, ma vogliamo crescere ancora. Questa volta abbiamo la possibilità di cominciare a lavorare dall'inizio. Già ci conosciamo con la maggior parte dei ragazzi e qualcuno di nuovo è arrivato e arriverà. L’obiettivo è chiaro: vogliamo lottare per la salvezza e conquistarla, magari con meno picchi e, se possibile, un po' meno batticuore.
Ha ritrovato i ragazzi dopo le vacanze, ha rivisto la fame che l'anno scorso ha contraddistinto la vostra incredibile rimonta? 
 
Si, perché in realtà la fame l'abbiamo creata insieme, con il nostro modo di lavorare quotidiano e con i tratti caratteriali dei giocatori, quindi il fatto di aver fame è naturale. Ci divertiamo a stare tra di noi, ci piace fare quello che facciamo e vogliamo continuare a migliorarci sempre più sia come singoli che come squadra.
L'anno scorso avete fatto qualcosa di incredibile, quanto vi porterete di questa esperienza nella nuova stagione? 
 
Sicuramente qualcosa ci porteremo, ma per abitudine io dimentico i complimenti il giorno dopo, un po' perché risentire qualcosa che ho già fatto non mi motiva più di tanto, un po' perché sto già pensando insieme a i ragazzi a fare qualcosa di diverso rispetto alla passata stagione, un progetto diverso che abbia lo stesso obiettivo ma che possa contare su nuovi interpreti. Siamo consapevoli dell'importanza della rincorsa della passata stagione e abbiamo celebrato la salvezza. Alla fine è andata bene ma sarebbe potuta finire anche in un modo diverso. Dovremo essere umili e ripartire dall’ambizione e dalla convinzione che abbiamo avuto nel voler credere in una salvezza tutt'altro che facile.
Cosa c'è da migliorare maggiormente? 
 
Per salvarsi ci vorranno molti più punti, rispetto allo scorso anno perché ci saranno neopromosse importanti. Noi siamo tra quelle che dovranno giocarsi la permanenza in categoria. Dobbiamo essere consapevoli che c'è tutto da migliorare e da costruire: i ritiri servono anche a questo, per il piacere di stare insieme e di conoscersi, ma soprattutto per provare ad applicare e a ripetere idee di gioco. Dobbiamo avere ben chiaro quali sono i concetti ed essere maniacali nell'applicarli. Io credo soprattutto nel lavoro di gruppo e nel lavoro di campo, nelle mie esperienze questo ha sempre fatto la differenza.&nbsp;
Magari in questa stagione potrete amministrare un po' di più, non giocare sempre a cento all'ora come nello scorso campionato quando sportivamente era una questione di vita o di morte... 
 
Non cambierà nulla rispetto all’atteggiamento dell'anno scorso. L'idea di giocare per vincere c'è sempre, è insita nello sport ed è quello che ti fa migliorare. Nessuno gioca per pareggiare o per perdere, tutti vogliono vincere, consapevoli del fatto che alla fine se ne salvano tre e che lo scudetto è solo uno. E' una gara, una corsa che ti deve portare a sviluppare la mentalità e la voglia per vincere su ogni campo: poi alle volte riesci e alle volte no, ma se nel percorso mantieni questa mentalità riesci a raggiungere il tuo obiettivo.
Questo sarà un campionato molto particolare, con la lunga sosta per i mondiali e un inizio sprint... 
 
Indubbiamente è la prima volta che ci sarà una sosta così lunga, al netto del Covid. Per noi però cambierà poco o nulla, siamo una squadra che deve salvarsi e sappiamo cosa dobbiamo fare. In realtà l'anno scorso quando sono arrivato molti giocatori erano senza preparazione o non avevano svolto un ritiro vero e proprio. Lavoreremo con la solita intensità cercando di strutturare il ritiro per quello che poi succederà dopo. Se ci pensi alla fine lo scorso anno in tre mesi abbiamo giocato quindici partite, ma tra Coppa e campionato fino a novembre il ritmo sarà lo stesso. Di solito non vado mai oltre la singola partita, ma da questo punto di vista dovremmo essere molto bravi ad essere sempre sul pezzo.
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Non sono fatto per fare pronostici, a me interessa l'espressione massimale del gioco della mia squadra. Voglio creare i presupposti per fare un campionato esaltante per noi e per i nostri tifosi. Alla fine noi facciamo questo lavoro soprattutto per loro.
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